Quali sono le proprietà, i benefici e gli usi del luppolo?
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In molti, quasi tutti, collegano la parola luppolo immediatamente alla birra, non considerando che in realtà questa pianta, la Humulus lupulus L., può essere usata in cucina in maniera molto più ampia, così come anche in campo omeopatico. In alcuni casi anche le radici vengono utilizzate per cucinare e dai fiori essiccati si creano conservanti e aromatizzanti. Insomma, il luppolo ha mille proprietà tutte da scoprire. Quali sono? E quali i benefici e gli usi del luppolo?
Se del luppolo è possibile utilizzare le foglie per la preparazione del tè e i fiori essiccati delle piante femmine si ritrovano spesso in composti medicinali, l’olio essenziale e l’estratto della pianta vengono utilizzati come aromatizzanti anche in altre bevande, nei dessert a base di latte, nei prodotti da forno e nelle caramelle. Insomma, se l’uso delle infiorescenze per la “amaricazione” della birra risale alla notte dei tempi, nel corso dei secoli si è via via scoperto che il luppolo può essere impiegato in molti campi, grazie soprattutto al suo sapore amaro e al suo aroma.
Il luppolo, promosso a pianta dell’anno 2018 dall’International Herb Association, è una pianta selvatica infestante che appartiene alla famiglia delle Cannabaceae. Come già il suo nome spiega – Humulus lupulus significa “luppolo umido” – ama crescere nelle zone più fresche e ombreggiate e vicino ai corsi d’acqua.
Cos’è il luppolo?
Si tratta una pianta erbacea perenne appartenente alla Cannabaceae, come la Cannabis sativa. I suoi fusti rampicanti – che non sono perenni ma muoiono ogni anno all’arrivo dell’inverno – raggiungono un’altezza di 7/10 metri.
È inoltre una pianta dioca, il che significa che esistono esemplari che hanno fiori maschili e altri che hanno fiori femminili. Sono gli esemplari femminili – riuniti in infiorescenze dalla caratteristica forma di cono – i più ricercati, perché al loro interno contengono resina e oli essenziali.
Di contro, negli impianti di luppolo le piante maschili sono usate poco e soltanto come impollinatori, mentre in altri casi vengono usate nel miglioramento genetico per ottenere nuovi incroci.
Ciò che sostanzialmente “serve” del luppolo sono i coni (o strobili), che sono più o meno ricchi di lupolina e vengono quindi usati come aromatizzanti nell’industria della birra, per la cui produzione sono utili composti come gli oli eterei, i principi amari e le resine.
La resina molle non solo aumenta il potere amaricante, ma ha anche proprietà antisettiche e genera la schiuma della birra. Il luppolo, infine, oltre a conferire l’aroma e l’amaro, possiede anche qualità antibatteriche che consentono una maggiore conservabilità del prodotto finito, mentre i tannini agiscono sulla capacità di coagulare le proteine in sospensione e aumentare la limpidezza del prodotto.
Per il resto, la pianta del luppolo possiede ben oltre 100 principi attivi e particolarmente molti terpeni, acidi amari, tannini, flavonoidi e fitoestrogeni che possono essere usati sia per via interna che per via esterna. È per questo che, oltre alla birra, del luppolo si possono fare parecchi altri usi.
Benefici e proprietà del luppolo
Il luppolo è usato nella medicina popolare soprattutto per le sue proprietà sedative – quindi sarebbe efficace a contrastare l’ansia, uno stato di irrequietezza, eccessivo nervosismo e insonnia e per questo rientra a pieno titolo nella composizione di alcune miscele per tisana previste dal Formulario Galenico Nazionale (tisana alla melissa e tisana alla valeriana). In genere, in questi casi, il luppolo è consigliato sotto forma di estratto liquido, di tintura o di altre preparazioni per uso orale.
Secondo una ricerca, il luppolo avrebbe anche proprietà antitumorali, grazie ai fitoestrogeni in esso contenuti, mentre i flavonoidi al suo intenro sarebbero in grado di svolgere un’azione antiproliferativa nei confronti delle cellule maligne di tumori del seno, dell’ovaio e del colon.
Sempre perché efficace sedativo, il luppolo è in grado di avere benefici anche contro il mal di testa e molte forme di gastrite e riflussi gastrici di origine nervosa.
Ricapitolando, i benefici del luppolo sono:
- è un ottimo calmante
- è un sedativo
- placa il mal di testa
- placa i crampi e i bruciori di stomaco
- contrasta gli stati nervosi, di agitazione, ansia e di insonnia
- stimola l’appetito e favorisce la digestione
- è un ottimo antinfiammatorio naturale e antibatterico
- stimola il metabolismo dando benessere a pelle e capelli
- indicato nei disturbi della menopausa
- è un possibile antitumorale
Controindicazioni del luppolo
Il luppolo non dovrebbe mai essere assunto durante la gravidanza e in allattamento, così come dalle donne affette da tumore al seno di tipo “estrogeno dipendente”.
In più, è sconsigliato nei soggetti che soffrono di depressione, in coloro che assumono psicofarmaci, antidepressivi o che seguono terapie ormonali. Il luppolo può indurre sonnolenza e per questo è controindicato anche in caso di interventi chirurgici che prevedono un’anestesia.
È da evitare, infine, se si stanno assumendo farmaci o se si beve regolarmente alcool.
In ogni caso, è bene sempre seguire le indicazioni dell’erborista o del medico curante.
Usi del luppolo
Al di là della birra, del luppolo in cucina se ne possono fare davvero svariati usi. Quello usato tra i fornelli è conosciuto come “luppolo selvatico”, ma in molti lo indicano anche come “asparago selvatico”. In ogni regione c’è comunque con un termine dialettale diverso. Il suo sapore è decisamente più amaro di quello degli asparagi, ma senza allo stesso modo delicato.
È divertente abbinarlo ad altri ingredienti nella preparazione di ricette originali come un risotto, una frittata o una torta rustica. Buono anche per preparare un liquore amaro.
Al momento dell’acquisto, verificate sempre la provenienza e la conservazione, soprattutto perché il luppolo si ossida con una certa facilità. Se avete necessità di conservarlo, pertanto, prediligete il sottovuoto.
Inoltre, il luppolo trova largo impiego anche in campo erboristico. Per questo, come fitofarmaco, è possibile trovarlo sotto forma di tintura madre o di estratto secco o capsule di estratto secco. Presso alcuni erboristi, si trova anche in forma di cataplasma come antinfiammatorio per l’artrite e le articolazioni doloranti.
Per contrastare l’insonnia o calmare la tosse, potrebbe essere utile preparare in casa un infuso con i coni di luppolo essiccati in acqua, valido anche per gli impacchi in caso di pelle secca, dolori muscolari e infiammazioni. Non è un caso, probabilmente, che leggenda narri che re Giorgio III, noto insonne, avesse il suo materasso pieno di luppolo per assicurasi una notte di sonno. Così come si dice che Abraham Lincoln usasse un cuscino di luppolo per dormire.
Infine, è possibile trovare il luppolo anche come ingrediente di molti cosmetici naturali, dal momento che è comprovata la sua efficacia come tonificante ed equilibrante per pelle e capelli.
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Germana Carillo