La pizza allunga la vita, ma solo se fatta in Italia! Lo studio che ha vinto il premio IgNobel 2019

La pizza può allungare certamente la vita, ma l’importante è che sia fatta e consumata in Italia. Il premio Ig Nobel 2019.

La pizza può allungare certamente la vita, ma l’importante è che sia fatta e consumata in Italia. Il premio Ig Nobel 2019.

Sono anni che i napoletani lottano contro l’ananas sulla pizza e alla fine hanno avuto ragione anche dalla scienza: contro l’insana abitudine d’oltralpe (e d’oltreoceano) di mettere sulla pizza un po’ quello che capita, arriva tanto di studio premiato ad Harvard agli Ig Nobel 2019 per la medicina.

Quest’anno, infatti, la ricerca di un’equipe di italiani, tra l’università di Maastricht e l’Istituto Mario Negri di Milano, sul consumo regolare di pizza ha avuto la meglio: questo buonissimo piatto può allungare certamente la vita, ma l’importante è che sia fatto e consumato in Italia, scrivono gli autori, evidenziando soprattutto l’impatto della pizza sull’incidenza del cancro ovarico, mammario e prostatico.

La pizza può proteggere da malattie e morte, purché fatta e mangiata in Italia”, si legge nella motivazione del premio che la rivista Annals of Improbable Research e l’Università di Harvard dedicano alle ricerche che fanno “ridere ma anche riflettere”.

Silvano Gallus, principale autore dello studio, ha insomma scoperto che sì la pizza fa bene, ma soltanto se fatta in terra madre, l’Italia (e ancor meglio Napoli ndr).

Abbiamo scoperto che il consumo di pizza in Italia era protettivo per molte malattie croniche che sono note per essere influenzate dalla dieta: tumori del tratto digestivo e infarto”, dice Gallus, che è capo del laboratorio di epidemiologia dello stile di vita presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, sottolineando che molti ingredienti per la pizza sono associati alla dieta mediterranea, riconosciuta il non plus ultra per la salute.

Gli Ig Nobel

Conosciuto in Italia anche come premio Ignobel , viene assegnato annualmente a dieci autori di ricerche “strane, divertenti, e perfino assurde”, quel tipo di lavori improbabili che “prima fanno ridere e poi danno da pensare”.

Lo scopo è “premiare l’insolito, l’immaginifico, e stimolare l’interesse del pubblico generale alla scienza, alla medicina, e alla tecnologia”. I vincitori sono selezionati in base ad articoli pubblicati anche su riviste scientifiche autorevoli.

Sponsorizzati dalla rivista scientifica-umoristica statunitense Annals of Improbable Research (AIR), i premi Ig Nobel sono presentati al pubblico nel corso di una cerimonia di gala – che si apre con un lancio di aeroplanini di carta – che si tiene nel Sanders Theatre dell’Università di Harvard, e consegnati anche da vincitori di veri premi Nobel.

Diversamente dai Nobel, gli Ig Nobel non prevedono un premio in denaro per i vincitori.

Le altre ricerche bizzarre di quest’anno riguardano gli scarafaggi morti che, una volta resi magnetici (Ig Nobel per la Biologia), sono evidentemente diversi nei comportamenti da quelli vivi; mentre il premio per l’Economia è andato allo studio congiunto di Turchia, Olanda e Germania che ha confrontato le banconote di diversi Paesi per scoprire le più efficienti nel veicolare i batteri. Dritto all’Ig Nobel per l’Ingegneria è invece lo studio sulla macchina per il cambio automatico dei pannolini nei neonati, progettata in Iran. Da Arabia Saudita e Singapore arriva l’Ignobel per la Pace, per la ricerca che si è proposta di misurare il piacere di grattarsi quando si avverte il prurito.

Ah, e secondo voi, le temperature dello scroto di destra e quello di sinistra sono identiche? Scovate la ricerca che ha vinto l’Ig Nobel per la categoria anatomia per capirlo…

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