A chi è solito consumare chewing gum può capitare di ingoiare erroneamente la gomma da masticare. Ma cosa accade davvero al corpo in questo caso? Alcuni esperti fanno chiarezza.
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Tanti adulti e bambini amano masticare le cosiddette gomme americane o cingomme. Sappiamo benissimo che, una volta perso il sapore o quando ci si è stancati di ciancicare, non è bene ingoiare il chewing gum. Ma cosa succede effettivamente una volta che la gomma da masticare è entrata nel nostro organismo?
Può vivere nello stomaco per ore, giorni o addirittura settimane? Va ad ostruire il tratto intestinale? Si attaccherà alle pareti dello stomaco come fa al fondo delle scarpe? E, alla fine, causerà danni al corpo?
Alcuni esperti internazionali spiegano cosa accade davvero.
Il corpo si mette a lavoro per digerirla
Molti falsi miti contengono una base di verità, tra questi anche quello che sostiene che la gomma da masticare ingoiata rimanga nel corpo per 7 anni. La verità in questo caso è che il corpo non riesce a digerire tutto il chewing gum. Come ha spiegato Nancy McGreal, gastroenterologa pediatrica presso la Duke University Health:
“La base del chewing gum è insolubile, proprio come le fibre di verdure crude, mais, chicchi di popcorn e semi. I nostri corpi non possiedono enzimi digestivi per abbattere in modo specifico tale base”.
La maggior parte degli ingredienti delle gomme da masticare possono essere facilmente scomposti dal nostro sistema digestivo. Questi includono dolcificanti, aromi, conservanti ma, come ha specificato la dottoressa McGreal, il problema è la base della gomma che il nostro organismo non riesce a scomporre.
Questa base si confonde con le altre cose che si trovano all’interno dello stomaco ma, niente paura, non si attaccherà alle pareti e si muoverà verso l’intestino insieme a tutto il resto del cibo e con la stessa velocità.
La maggior parte delle persone svuota lo stomaco da 30 a 120 minuti dopo aver mangiato. La gomma dunque impiega lo stesso tempo.
Raramente può causare blocco intestinale nei bambini
“In occasioni molto rare, grandi quantità di gomma ingerita combinate con costipazione hanno bloccato l’intestino nei bambini. È per questo motivo che la frequente deglutizione di chewing gum dovrebbe essere scoraggiata, soprattutto nei bambini” ha dichiarato Elizabeth Rajan, M.D., della Mayo Clinic.
In un articolo pubblicato sulla rivista Pediatrics si è parlato del caso di un bambino che mangiava più di 7 chewing gum ogni giorno e soffriva di stitichezza da più di 2 anni. Alla fine la sua situazione richiese la necessità di un intervento chirurgico per rimuovere l’ostruzione.
Si tratta ovviamente di casi molto rari, facilmente evitabili se non consentiamo ai bambini di mangiare spesso gomme americane o quanto meno stando attenti che non le ingoino.
Può provocare disturbi vari e dolori
Indipendentemente dall’età, chi ingerisce ripetutamente una quantità eccessiva di gomma da masticare, avvertono i ricercatori di Healthline, rischia di inziare a soffrire di una serie di disturbi dolorosi come fitte addominali, costipazione cronica, diarrea e ulcere alla bocca.
Masticare ripetutamente la gomma può anche causare problemi alla mascella e ai denti.
Quanto tempo impiega la gomma da masticare a passare attraverso il tuo corpo?
Se ingoiamo una gomma, questa passa attraverso l’esofago e lo stomaco arrivando poi nell’intestino tenue. Qui vengono assorbiti zuccheri e sostanze nutritive mentre la parte indigeribile del chewing gum arriva al colon. Attraverso il retto e le feci possiamo eliminarla.
Secondo il dottor Daniel S. Murrell, la gomma effettua tutto questo percorso in meno di sette giorni. Gli esperti della Yale University, concordano: un pezzo di gomma da masticare generalmente non rimane nel corpo per più di una settimana.
Per riassumere, l’ingestione occasionale di chewing gum non è dannosa, ma sarebbe saggio evitare di farne un’abitudine. Attenzione soprattutto ai bambini che potrebbero prendere come un gioco l’idea di ingoiare frequentemente le gomme da masticare.
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Fonti: Duke Health / Mayo Clinic / Pediatrics / Healthline / Yale Scientific
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