Il kefir è una bevanda con ottimi benefici per l'intestino, però può essere consumato anche dalle persone intolleranti al lattosio?
Il kefir è una bevanda a base di granuli immersi in un liquido, il quale può consistere di latte, acqua o succo di frutta. Il kefir di latte ha un aspetto simile allo yogurt (anche se sono ben diversi) e fornisce al nostro corpo tanti nutrienti utili, soprattutto per il corretto funzionamento dell’intestino. Tuttavia, il kefir di latte è una bevanda che può essere digerita anche dalle persone intolleranti al lattosio? (Leggi anche: Kefir: buono, ma non per tutti! Possibili danni ed effetti collaterali)
Le proprietà e i benefici del Kefir
Il termine “kefir” deriva dal turco e significa “sentirsi bene” e si riferisce ad una bevanda fermentata che si può produrre a partire dal latte aggiungendo fermenti lattici e lieviti (i grani di kefir), che riducono la quantità totale di lattosio presente nella bevanda durante la fermentazione.
Il kefir è un alimento ad azione probiotica, ovvero contiene dei microrganismi vivi (detti probiotici, appunto) che colonizzano l’intestino promuovendone l’equilibrio e favorendo lo sviluppo dei batteri buoni a discapito di quelli patogeni. Altri benefici apportati sono:
- l’equilibrio per la flora batterica;
- il supplemento di proteine, minerali e vitamine;
- il miglioramento della salute delle ossa e dei denti;
- l’effetto rilassante sul sistema nervoso.
Il Kefir contiene lattosio?
Quindi, se soffri di intolleranza al lattosio, questa bevanda fa per te? La fermentazione che avviene ad opera dei batteri lattici, acetici e lieviti contenuti nei grani di kefir lo rendono un prodotto facilmente digeribile. I batteri presenti nel kefir di latte hanno un’azione microbica e producono l’enzima lattasi, la cui mancanza nel corpo umano è all’origine dell’intolleranza al lattosio, poiché questo enzima è in grado di digerire il lattosio e scinderlo in glucosio e galattosio.
Di conseguenza, il kefir di latte può essere consumato dagli intolleranti al lattosio, dal momento che dopo la fermentazione della bevanda circa il 30% del lattosio presente nel latte di partenza è stato già digerito. Il kefir di latte è anche quello più completo e ricco, grazie ai microrganismi che lavorano durante il processo di fermentazione. Inoltre, la bevanda avrà le stesse calorie del latte di partenza. Se però seguite un’alimentazione vegana o non volete correre rischi, meglio optare per il kefir d’acqua, altrettanto utile e benefico a livello intestinale.
È bene ricordare che il kefir può anche avere degli effetti collaterali, perché come altre bevande fermentate può non essere gestito dall’apparato digerente di una persona. Alcuni di questi effetti sono:
- dolori allo stomaco;
- crampi;
- costipazione;
- diarrea;
- battito cardiaco irregolare.
È consigliato inserire gradualmente il kefir nella propria dieta, iniziando da piccole quantità (come qualche cucchiaino dopo i pasti) fino ad arrivare alla dose massima corrispondente a un vasetto di yogurt.
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Fonte: Associazione AILI
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