Un nuovo studio sostiene che bastano 3 o 4 porzioni di frutta e verdura al giorno per mantenerci sani.
Frutta e verdura: sulle quantità che bisogna consumarne si apre di tanto in tanto un nuovo capitolo scientifico. Non più le 5 che in genere ci si sente dire, non più 7 porzioni che allungano la vita e nemmeno una decina al dì: già con 3 o 4 porzioni di frutta e verdura ci assicuriamo un vantaggio in termini di mortalità.
La nuova asserzione arriva da un maxi-studio pubblicato su Lancet comprendente i dati provenienti da 18 Paesi, che ha esaminato per la prima volta il consumo di frutta, verdura e anche legumi e associato al verificarsi di malattie cardiovascolari e mortalità su scala globale.
Secondo gli studiosi canadesi della McMaster University di Hamilton, in pratica, il più basso rischio di mortalità riguarda le persone che consumano dai 375 ai 500 grammi al giorno tra legumi, vegetali e frutta, pari a tre o quattro porzioni.
Nello specifico, l’ideale sarebbe consumare 125 grammi tra frutta e verdura e 150 di legumi. Per arrivare a questa conclusione sono stati analizzati i dati dello studio Pure (Prospective Urban Rural Epidemiology), provenienti da 18 diversi Paesi.
I ricercatori hanno seguito i 135mila partecipanti allo studio per sette anni e mezzo (durante i quali si sono verificati 5796 decessi), analizzandone le abitudini alimentari. Coloro che assumevano tre porzioni al giorno di frutta, verdura e legumi hanno fatto registrare tassi di mortalità del 22% inferiori a quelli che ne consumavano meno di una.
Ma quel che è emerso è che, consumando più frutta e verdura, non vi era alcun ulteriore beneficio. “Il nostro studio ha riscontrato il rischio più basso di decessi in coloro che hanno consumato tre o quattro porzioni, equivalenti a circa 375 grammi di frutta, verdura e legumi al giorno, con pochi vantaggi aggiuntivi per l’assunzione oltre questa quantità”, spiega Victoria Miller, autrice principale dello studio. Inoltre, l’assunzione di frutta era associata a vantaggi rispetto alle verdure, che, tra l’altro, offrivano una maggiore riduzione della mortalità se consumate da crude.
I ricercatori dicono che i risultati potrebbero rivelarsi preziosi soprattutto per coloro che provengono da paesi a basso o medio reddito, dove frutta e verdura sono costosi, rilevando che la quantità supplementare necessaria per soddisfare gli obiettivi dell’OMS potrebbe costringere a un forte sforzo quanto alle finanze degli individui più poveri.
“Quella differenza di 25g [l’Oms raccomanda 400 gr al giorno, ndr] è circa il 2% del reddito totale delle famiglie nei paesi a basso reddito“, ha dichiarato Victoria Miller. Tuttavia, conclude, ciò “non significa che dovremmo smettere di sforzarsi a seguire una dieta ricca di frutta e verdura”.
E ricordatevi: l’aumento del consumo di frutta e verdura dovrebbe essere a scapito della riduzione di altri alimenti e bevande, come le bevande zuccherate, carni rosse e trasformate, grassi saturi e trans, cereali raffinati e dessert ricchi di zucchero.
Germana Carillo