Uno studio mostra che posizionare frutta e verdura all'ingresso dei supermercati ne incentiva l'acquisto a beneficio della salute
Già da tempo il Regno Unito si sta dando da fare per disincentivare l’utilizzo di alimenti non salutari e, in seguito ai risultati di un nuovo studio, potrebbe adottare anche una nuova strategia: obbligare i supermercati ad eliminare gli snack dalle casse ed esporre all’ingresso frutta e verdura, così da incentivarne l’acquisto.
Da ottobre 2022 i supermercati del Regno Unito non potranno più fare promozioni multi acquisto di prodotti HFSS, ovvero ad alto contenuto di grassi, zucchero o sale. Non esisteranno dunque più, almeno nelle medie e grandi aziende, offerte tipo “3X2” o “paghi 1 prendi 2” su alimenti poco sani.
Ma forse ricorderete anche che, già da tempo, nel Paese è stata istituita la cosiddetta “tassa sulle merendine”, un inasprimento fiscale sugli snack. Si tratta in entrambi i casi di strategie utili a contrastare l’obesità. (Leggi anche: Contro l’obesità è più efficace la tassa sulle merendine rispetto a quella sulle bibite, lo studio nel Regno Unito).
Il prossimo passo potrebbe essere quello di cambiare la posizione dei reparti, togliendo gli snack dalle casse e costringendo i supermercati ad esporre sempre il reparto ortofrutticolo in prima posizione all’ingresso dei negozi. Uno studio inglese ha evidenziato infatti che cambiando la posizione di frutta e verdura si favorisce l’acquisto di questi alimenti sani e di conseguenza si incide positivamente sulle abitudini alimentari dei consumatori.
La ricerca, condotta dall’Università di Southampton e pubblicata su Plos Medicine, è stata realizzata in collaborazione con la catena di supermercati nazionale Iceland Foods e ha monitorato per 6 mesi le vendite in negozio, nonché gli acquisti e le abitudini alimentari di un campione di clienti abituali di 6 supermercati della catena.
Per indirizzare diversamente le scelte dei consumatori, non solo sono state messe frutta e verdura vicino all’ingresso del supermercato ma, contemporaneamente, sono anche stati tolti gli snack che si trovavano in prossimità delle casse.
I risultati hanno mostrato che, con questo semplice escamotage (in realtà ben noto a chi si occupa di marketing), le vendite di dolciumi sono diminuite mentre quelle di frutta e verdura sono aumentate. A livello famigliare si registra un aumento degli acquisti di frutta e verdura di circa il 5% tra le famiglie che hanno acquistato nei negozi con le disposizioni più sane rispetto a coloro che hanno acquistato nei negozi con layout più convenzionali.
Sono stati osservati anche benefici per la qualità della dieta individuale: l’alimentazione delle donne e dei loro bambini è infatti migliorata acquistando nei negozi dove frutta e verdura erano in bella vista.
Una delle autrici della ricerca, la dottoressa Christina Vogel, ha dichiarato a Food Navigator:
I nostri risultati hanno mostrato che si potrebbero apportare miglioramenti sostanziali alla dieta delle popolazione attraverso l’adozione di un layout di negozio più sano. In particolare, la nostra ricerca ha mostrato che la rimozione di dolciumi e altri alimenti non salutari dalle casse e dai corridoi di fronte ha portato a circa 1500 porzioni in meno di dolciumi acquistati in ogni negozio su base settimanale. Abbiamo anche dimostrato che quasi 10mila porzioni aggiuntive di frutta e verdura sono state acquistate in ogni punto vendita su base settimanale, quando una sezione di frutta e verdura fresca era ampliata e collocata vicino all’ingresso del negozio, piuttosto che sul retro.
Fortunatamente in Italia quasi sempre il reparto ortofrutticolo già si trova esposto all’ingresso dei supermercati ma rimane il problema degli snack e dolciumi vari che sono in bella vista alle casse e nei corridoi principali negli scaffali bassi, furbescamente a portata dei bambini.
La ricerca inglese è ovviamente da approfondire, anche perché presentava alcune limitazioni. Ma lo stesso team di ricerca è già attivo per confermare quanto evidenziato nel primo studio.
L’esperimento attuale è più ampio e si concentra sull’impatto che una sezione ampliata di frutta e verdura vicino all’ingresso del supermercato ha sulle scelte alimentari del negozio, della famiglia e individuali e su come queste differiscono in base alla tipologia e al benessere economico della famiglia.
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Fonte: Plos Medicine / BMJ Open
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