Etichette alimentari: scatta l’obbligo di indicare calorie, grassi e zuccheri

Valore energetico, grassi (compresi quelli saturi), carboidrati (di cui gli zuccheri), proteine e sale. Da oggi sulle etichette alimentari, scatta l’obbligo della dichiarazione nutrizionale.

Valore energetico, grassi (compresi quelli saturi), carboidrati (di cui gli zuccheri), proteine e sale. Da oggi sulle etichette alimentari, scatta l’obbligo della dichiarazione nutrizionale.

Etichette alimentari più trasparenti, dunque, per un consumatore più consapevole. Ad annunciarlo è la Coldiretti che festeggia l’entrata in vigore delle norme previste dal Regolamento (UE) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti.

“Troppo spesso vengono esaltate impropriamente specifiche proprietà. In questo modo, potranno essere fatte valutazioni oggettive e comparazioni tra i diversi prodotti presenti sugli scaffali in una situazione in cui è giustamente aumentata la sensibilità dei cittadini sulle scelte alimentari”, spiega la Coldiretti.

E di consapevolezza negli acquisti di sicuro ce n’è più che in passato. Stili di vita più salutari, meno consumo di grassi, ma anche l’insorgere di intolleranze o allergie alimentari, hanno portato dei cambiamenti nelle abitudini quotidiane.

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“Lo dimostra il boom dei cosiddetti prodotti alimentari “senza” ma anche l’attenzione crescente riposta dalla pubblicità ai contenuti in sale, zuccheri o al valore energetico che sono divenuti elementi sempre più familiari per riempire il carrello della spesa”, chiosa la Coldiretti.

valori nutrizionali

Cosa cambia

Da oggi quindi c’è l’obbligo della dichiarazione nutrizionale sull’etichetta degli alimenti confezionati che devono ora indicare anche le informazioni relative a valore energetico, quantità di grassi (di cui quanti acidi grassi saturi), i carboidrati (di cui quanti zuccheri), le proteine e il sale, espressi per 100 grammi o 100 millilitri di prodotto, e facoltativamente anche per porzione.

“Per la definizione dei valori da inserire nelle dichiarazioni nutrizionali, il regolamento prevede la possibilità, a scelta del produttore, di riferirsi o ad analisi specifiche sull’alimento presso i laboratori, oppure al calcolo sulla base di valori medi noti o effettivi, relativi agli ingredienti utilizzati o su dati generalmente stabiliti e accettati. Peraltro si potranno indicare su base volontaria anche altri elementi, quali gli acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido, fibre e i sali minerali o vitamine se contenuti in quantità significative”, sottolinea la Coldiretti.

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Già il 13 dicembre del 2014 c’era stata una prima modifica delle etichette con l’introduzione di caratteri più chiari e grandi con più informazioni: da una maggiore evidenza sulla presenza di sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze all’indicazione del tipo di oli e grassi utilizzati.

E ancora, dalla data di congelamento alle informazioni sullo stato fisico degli ingredienti utilizzati in modo ad esempio da non poter utilizzare il solo termine “latte”, se si usa latte in polvere o proteine del latte.

etichette alimentari

I prodotti che non hanno obbligo di dichiarazione nutrizionale

Il regolamento comunitario N. 1169/2011 prevede anche alcune esenzioni dall’obbligo della dichiarazione nutrizionale, relative ai prodotti non trasformati che comprendono un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti.

Rientrano in questa categoria, ad esempio, gli ortofrutticoli di III gamma (frutta e verdure surgelate) e quelli di IV gamma (ortofrutta fresca, lavata, confezionata e pronta al consumo) che non hanno subito alcun trattamento o alcuna aggiunta di ingredienti all’infuori della stessa categoria, ortaggi o frutta, ad esempio un mix di ortaggi freschi lavati, tagliati e confezionati o anche surgelati).

Ci sono i prodotti trasformati che sono stati sottoposti unicamente a maturazione e che comprendono un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti ad esempio, l’uva passa.

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Esenzione anche per le piante aromatiche, le spezie o le loro miscele; gli alimenti confezionati in imballaggi o contenitori la cui superficie maggiore misura meno di 25 cm quadrati; gli alimenti anche confezionati in maniera artigianale, forniti direttamente dal fabbricante di piccole quantità di prodotti al consumatore finale o a strutture locali di vendita al dettaglio che forniscono direttamente al consumatore finale.

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