Nella donna affetta da endometriosi l'alimentazione e lo stile di vita sono due punti di partenza e di forza per diminuire i sintomi e tenere sotto controllo la patologia.
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Nella donna affetta da endometriosi l’alimentazione e lo stile di vita sono due punti di partenza e di forza per diminuire i sintomi e tenere sotto controllo la patologia.
L’endometriosi è una malattia che colpisce 150 milioni di donne nel mondo, 14 milioni in Europa e 3 milioni in Italia.
Che cos’è l’endometriosi?
È caratterizzata dalle isole di endometrio, la mucosa che riveste internamente la cavità uterina, che si trovano al di fuori della cavità dell’utero o in sedi anomale. Il tessuto dell’endometrio, durante il ciclo mestruale e sotto gli effetti degli ormoni del ciclo, sanguina e provoca un’irritazione-infiammazione dei tessuti vicini fino a creare tessuto cicatriziale e aderenze.
I dolori sono molto forti: dolore pelvico cronico, dolore ovarico intermestruale, dolore all’evacuazione, diarrea o stitichezza, dispareunia (rapporti intimi dolorosi), mal di testa, nausea, vomito, mal di schiena e formicolio ad articolazioni e possibile paralisi momentanea, stanchezza cronica e in alcuni casi anche attacchi di panico
L’endometriosi può essere causa di infertilità , aborti spontanei e menopausa precoce.
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Alimentazione e stile di vita
L’alimentazione è un punto forza per diminuire i sintomi e tenere sotto controllo la malattia.
Le fibre sono alla base dell’alimentazione perché diminuiscono l’infiammazione addominale, aiutano la digestione ed il buon funzionamento dell’intestino, riducono gli estrogeni circolanti nel sangue con un minore impatto sui tessuti estrogeno dipendenti. L’uso di fibre durante i pasti deve essere almeno 20 – 30%.
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L’ Omega 3 – presente nel pesce azzurro, nelle noci ,nei lupini, nell’olio di semi di lino ecc. – promuove la produzione della prostaglandina PGE1 che riduce il livello di infiammazione addominale.
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Con i latticini di mucca non bisogna esagerare, infatti, questi prodotti possono contribuire alla stimolazione della produzione di prostaglandine PGE2 e PGF2A che possono essere responsabili di alcuni processi infiammatori.
Le carni di qualsiasi genere possono aumentare la produzione di prostaglandina PGF2A, inoltre se industriali, possono contenere dosi elevate di inquinanti ambientali.
La soia come tutti gli alimenti che contengono ormoni, in particolare fitoestrogeni, vanno eliminati perché la malattia è ormonedipendente.
Il succo di pompelmo è un buon antinfiammatorio naturale, tuttavia può interagire con alcuni medicinali variandone la farmacocinetica: vale a dire la molecola del farmaco viene assorbita parzialmente oppure eliminata più lentamente.
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È importante seguire uno stile di vita equilibrato, con una giusta attività fisica, e una dieta specifica per questa patologia.
Nel 2010 è stata scoperta una delle cause dell’endometriosi: il Bisefonolo A, una delle componenti della plastica. La ricerca eseguita dal Prof. Pietro Giulio Signorile 3 ha evidenziato che il Bisfenolo A altera l’attività dell’apparato endocrino attivando i recettori degli ormoni. L’esposizione a questa sostanza causa la malattia.
La ricerca ha sottolineato che gli xenoestrogeni, sostanze chimiche presenti al di fuori dell’organismo femminile, si comportano come gli estrogeni endogeni e possono causare l’endometriosi. Inoltre agiscono come estrogeni sulle cellule bersaglio delle donne (mammella, utero, endometrio, salpingi, ovaie, intestino ecc).
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Alcuni xenoestrogeni:
DDT, Nonylphenolo: presenti nei detersivi industriali, insetticidi e prodotti di cura personali.
Bisfenolo A: rilasciato dai contenitori di plastica – bottiglie di plastica, bottiglie di polycarbonato, ecc. – nei cibi inscatolati.
Alkylphenoli: sono prodotti di degradazione dei detersivi.
Gli xenoestrogeni, nelle carni di manzo, pollo e maiale, vengono usati per favorire negli animali ritenzione idrica e conseguente aumento di peso.
Paraben Metile: si trovano in lozioni, gel cosmetici e detergenti.
Atrazina: è un diserbante.
Benzophenone-3, homosalate 4-metile-benzylidene, la canfora (4-MBC), octyl-methoxycinnamate e octyl-dimetile-PABA: si trovano nei protettori solari, rossetti e cosmetica facciale.
Endometriosi e legislazione
L’endometriosi in Italia non è riconosciuta come malattia invalidate ma si stanno facendo i primi passi per far riconoscere questa patologia a livello d’impatto sociale.
La XVI Legislatura ha redatto il disegno di legge che promuove la “Istituzione del Registro nazionale dell’endometriosi” (Ddl Atto del Senato n. 15 del 29 aprile 2008) e quello che stabilisce nuove “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento dell’endometriosi” (Ddl Atto del Senato n 786 del 16 giugno 2008).
Il 22 luglio 2009 il Ministro per le Pari Opportunità insieme a l’INPS, l’INAIL, lo IAS e la Fondazione Italiana Endometriosi ha siglato un’intesa (quinquennale) per combattere l’endometriosi, patologia che in Italia colpisce tre milioni di donne.
Il protocollo promuove la realizzazione di campagne informative per sensibilizzare la popolazione femminile e favorire la diagnosi precoce, l’istituzione di un tavolo tecnico presso il Ministero, il supporto alla ricerca scientifica e specifici programmi di assistenza per il reinserimento lavorativo delle pazienti, troppo spesso discriminate.