I cetrioli incriminati non sono provengono dalla Spagna. ancora sconosciute l'origine degli alimenti che hanno provocato solo in Germania 17 morti
Si fa sempre più fitto il mistero delle morti legate al enterobatterio Escherichia Coli, che in Germania ha già fatto 17 vittime. In un primo momento, si pensava che il problema fosse legato ad una partita di cetrioli provenienti dalla Spagna. Notizia smentita oggi, visto che tale batterio è sì presente su tali ortaggi ma con un ceppo differente rispetto a quello che ha provocato la morte di 15 donne e 2 ragazzi.
Ma allora, se il problema non viene dalla Spagna, qual è la causa? Lo spettro che incombe sulla vicenda è che non si conosce ancora l’origine di tale batterio. Potrebbe trovarsi ovunque, per questo da parte della autorità sanitarie tedesche c’è stato l’invito ad una maggiore attenzione a ciò che si mangia e soprattutto all’igiene.
Ricordiamo che, alla base dei decessi vi è stata la tossina Shiga, sviluppata proprio dal batterio E.coli, particolarmente presente nei ruminanti, che non si ammalano ma lo trasmettono a latte e carne e a tutti i loro prodotti, tra cui i vegetali entrati a contatto con l’acqua e il suolo contaminati dalla dispersione delle feci infette.
Latte non pastorizzato e formaggi sono gli alimenti a rischio, seguiti dalla carne poco cotta, dalle verdure crude e infine dai succhi di frutta non pastorizzati.
Intanto si è scatenata la guerra tra la Spagna e la Germania. Il ministro della Sanità della città-stato di Amburgo, Cornelia Pruefer-Storcks, ha fatto dietrofront sulla conclusione che i cetrioli provenienti dalla Spagna fossero la causa dei decessi. Ieri, ha dunque dichiarato che gli agenti patogeni rintracciati su i cetrioli spagnoli non corrispondevano a quelli presenti nelle feci di alcuni pazienti: “La fonte dell’infezione non è stata ancora identificata”, ha concluso Pruefer-Storcks.
E la Spagna non l’ha di certo presa bene. Il ministro dell’Agricoltura spagnolo, Rosa Aguilar, infatti ha risposto piuttosto duramente alla collega tedesca: “Siamo delusi dalla gestione della situazione in Germania”.
Francesca Mancuso