Tra i vari svantaggi di consumare dolcificanti artificiali vi sarebbe anche l’aumentato rischio di sviluppare diabete tipo 2. A confermare quello che già precedenti ricerche avevano suggerito è un nuovo studio australiano che è stato però, almeno in parte, contestato.
Tra i vari svantaggi di consumare dolcificanti artificiali vi sarebbe anche l’aumentato rischio di sviluppare diabete tipo 2. A confermare quello che già precedenti ricerche avevano suggerito è un nuovo studio australiano che è stato però, almeno in parte, contestato.
Secondo la ricerca gli edulcoranti artificiali, che molte persone con problemi di peso usano in sostituzione dello zucchero, possono influenzare la capacità del corpo di controllare i livelli di glucosio e, di conseguenza, aumentare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Lo studio in questione, condotto presso l’Università di Adelaide in Australia, è piccolo e i risultati, presentati all’Associazione Europea per lo Studio del Diabete a Lisbona, non sono stati ancora pubblicati.
Il team australiano ha voluto indagare se grandi quantità di dolcificanti artificiali abbiano la possibilità di alterare la capacità del corpo di controllare i livelli di glucosio nel sangue. Alcuni dei 27 volontari sani che sono stati reclutati per lo studio hanno ricevuto l’equivalente di 1,5 litri di una bevanda dietetica al giorno sotto forma di capsule di due diversi edulcoranti: sucralosio e acesolfame K. Un gruppo assumeva le capsule tre volte al giorno per due settimane prima dei pasti, al gruppo di controllo veniva dato invece un placebo.
Concluso il test si è notato che la risposta del corpo al glucosio era stata compromessa in chi assumeva dolcificanti artificiali. Come hanno dichiarato gli autori:
“Questo studio sostiene il concetto che i dolcificanti artificiali potrebbero ridurre il controllo dei livelli di zucchero nel sangue e sottolinea l’eventualità che altissimi picchi di glicemia post prandiale nei forti consumatori abituali di Nas (non caloric artificial sweeteners, n.d.r) possano predisporre allo sviluppo del diabete di tipo 2”
Nonostante i risultati ottenuti siano in linea con le precedenti ricerche (vi avevamo parlato già di quella condotta dalla canadese York University), alcuni esperti hanno affermato di non appoggiare del tutto la conclusione.
Vi riportiamo ad esempio la posizione della dottoressa dottor Inês Cebola dell’Imperial College di Londra e membro della Società di Endocrinologia.
“Anche se si dimostrerà in futuro che i dolcificanti artificiali sono dannosi per la popolazione generale, questo potrebbe non essere vero in tutti i casi. Il diabete di tipo 2 nasce da un’interazione tra fattori ambientali e genetici, molti dei quali ancora non li comprendiamo appieno. È quindi prematuro concentrarsi sui dolcificanti artificiali come elementi isolati di rischio. L’intera storia probabilmente si rivelerà molto più complessa”.
Così invece ha commentato Emma Elvin, consulente clinico britannico:
“Questo è un piccolo studio con risultati interessanti ma non fornisce una prova forte che i dolcificanti artificiali aumentino il rischio di diabete di tipo 2. Dobbiamo vedere i risultati di test più grandi, condotti in ambienti più vivi della vita reale prima di poter valutare meglio”.
Insomma, tra i fattori di rischio del diabete tipo 2 vi possono essere (e vi sono con tutta probabilità) i dolcificanti artificiali ma sono indubbiamente da prendere in esame, attraverso nuove ricerche, anche molti altri aspetti della nostra alimentazione e stile di vita.
Francesca Biagioli
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