Dieta vegetariana e cibi genuini: gli italiani vogliono mangiare sano

Sono sempre di più gli italiani che si dichiarano “preoccupati” per gli ingredienti artificiali all’interno dei cibi, mentre sempre più persone sono pronte a rinunciare alla carne e al pesce per diventare vegetariane.

In Italia cresce il numero di persone sempre più attente all’alimentazione. Più numerosi, infatti, sono coloro che si dichiarano “preoccupati” per gli ingredienti artificiali all’interno dei cibi, mentre sempre più persone sono pronte a rinunciare alla carne e al pesce per diventare vegetariane.

Sono i dati che emergono dalle Survey Nielsen “Global Health and Ingredient-Sentiment” e “Global Out-Of-Home Dining” condotte su un campione di più di 30mila individui in 61 Paesi.

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È da qui che si evince che il 66% dei consumatori italiani considera il cibo fatto in casa più sano e per il 62% più sicuro, mentre in Europa il posizionamento è più alto, ma 1 italiano su 4 (il 25%) sceglie di andare al ristorante almeno una volta la settimana o più spesso. Ma la nota che più di tutte salta all’occhio è che cresce il numero di vegetariani e vegani: in molti ormai rinunciano alla carne per diventare vegetariani e anche ad altri prodotti di origine animale per mirare a una scelta vegan.

LE DIETE – E la dieta? Beh, sappiate che quasi 2 italiani su 5 (il 38% del campione contro il 44% di media in Europa) è a dieta: il 18% evita i grassi e l’11% i carboidrati, ma si riscontra una minore propensione a rinunciare agli zuccheri: quanti evitano i dolci sono “solo” il 9%, in Europa il 22%.

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LE ALLERGIE – Al lattosio e ai derivati e al glutine le allergie e le intolleranze più comuni. Il 23% degli italiani dichiara di essere affetto da allergia o che ne soffre un membro della propria famiglia. E per quanto riguarda ciò che si trova di specifico nei supermercati, oltre la metà degli italiani a dieta per scelta o intolleranza (53%) dichiara un grado di soddisfazione adeguato contro una media europea pari al 49%. I cittadini dell’Europa occidentale risultano mediamente più soddisfatti rispetto a quelli dei Paesi dell’Est (57% contro il 45%).

BACK TO BASICS – Si ritorna alle origini anche a tavola: il 66% dichiara di non assumere prodotti animali contenenti antibiotici e ormoni, il 65% evita coloranti artificiali, il 62% i conservanti, il 60% gli OGM, il 59% gli aromi ottenuti con additivi estranei ai prodotti stessi.

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LESS IS MORE – Gli italiani, cioè, chiedono alimenti col minor numero di ingredienti. Il 42% (la media in UE è pari al 34%) richiede maggiore assortimento di prodotti a basso contenuto di grassi o addirittura senza grassi, il 31% di prodotti senza zucchero, il 25% senza sale, il 21% ipocalorici, il 13% senza lattosio, il 6% senza glutine. Il 23% si esprime a favore di confezioni alimentari che diano la disponibilità di porzioni “controllate” del prodotto acquistato.

Sugli scaffali dei supermercati più alternative alla carne e ai prodotti troppo raffinati, quindi, è la richiesta che arriva da sempre più connazionali. Che ci sia presto un decisivo cambio di tendenza verso un’alimentazione più sana e responsabile?

Germana Carillo

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