Per valutare l’impatto di una dieta vegetariana o vegana sulla salute delle persone, la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), ha avviato già dal 2012 uno studio. Dai primi dati emerge che le diete vegetariane vanno bene se seguite in maniera equilibrata
Dieta vegetariana si o no? Se ne parla tantissimo e diverse ricerche si pongono l’obiettivo di capire i vantaggi e gli eventuali svantaggi di questa dieta sulla salute delle persone. La risposta potrebbe essere davvero semplice: le diete che riducono o sono prive di alimenti di origine animale sono consigliabili solo se seguite con un certo criterio, ovvero pianificate in maniera equilibrata.
In effetti una dieta vegetariana potrebbe comprendere tanti alimenti confezionati e raffinati, una grande quantità di formaggi, bevande gassate, zucchero in eccesso, ecc. Non basta dunque dire dieta vegetariana o vegana per mettersi al riparo dalla possibilità di alimentarsi in maniera scorretta e non salutare.
Per valutare l’impatto di una dieta vegetariana o vegana sulla salute delle persone, la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), ha avviato già dal 2012 uno studio di cui al momento non si hanno ancora i documenti ufficiali (che usciranno nel 2015) ma solo i primi risultati ottenuti. Secondo quanto visto fino ad oggi dagli studiosi, sembra che le diete veg siano benefiche solo se condotte bene, tenendo conto di tutti i nutrienti di cui il corpo ha bisogno ogni giorno, mettendoli quindi quotidianamente sulla propria tavola ponendo anche una particolare attenzione alle giuste combinazioni alimentari.
Come ha dichiarato al Corriere.it Vincenzino Siani, presidente della Società Italiana di Nutrizione Vegetariana (SINVE): “Di certo non ci si improvvisa vegetariani, men che meno vegani: non a caso chi sceglie questi stili di vita è mediamente più attento e informato. Bisogna esserlo, ad esempio, per evitare carenze di ferro: bisogna sapere che i vegetali contengono fitati che ne riducono l’assorbimento e che per migliorarlo occorre associare cibi ricchi di acido citrico“.
Lo studio della SINU si compone di due fasi: prima una revisione sistematica della letteratura scientifica in merito fino al 2013 e successivamente l’elaborazione di un documento finale che valuti la copertura dei fabbisogni nutrizionali nelle diete vegetariane nei vari stadi del ciclo vitale (bambini, adulti, anziani) e lo stato dei nutrienti nei diversi stati fisiologici (gravidanza, allattamento e attività fisica).
Aspettiamo con ansia i risultati ricordando però che già nel 2009 l’American Dietetic Association aveva dichiarato che: “Le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete vegetariane totali o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, inclusa gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia, adolescenza, e per gli atleti“.
C’è però da dire che lo studio della SINU sostiene che la dieta più salutare rimane, un po’ per tutti, la dieta mediterranea dove un consumo di proteine animali comunque c’è anche se in quantità ridotte.
Francesca Biagioli
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