Dieta vegana nei bambini, fa male davvero? Il parere degli esperti

Allarme dieta vegana: a lanciarlo, i pediatri italiani, che denunciano come la dieta vegana della madri nel corso dell’allattamento possa influire negativamente sullo sviluppo psico-fisico dei neonati, determinando gravi carenze vitaminiche. Ma è davvero così?

Allarme dieta vegana: a lanciarlo, i pediatri italiani, che denunciano come la dieta vegana in allattamento possa influire negativamente sullo sviluppo psico-fisico dei neonati, determinando gravi carenze vitaminiche. Ma è davvero così?

Di recente, si è riaperto l’annoso dibattito sulla validità o meno della dieta vegana, in particolare nel corso dell’allattamento e dello svezzamento dei più piccoli. Alcuni pediatri hanno infatti segnalato un notevole aumento di casi di neonati affetti da carenze vitaminiche, a partire dalla vitamina B12, con ritardi più o meno gravi nello sviluppo motorio e neurologico.Tali carenze sarebbero riconducibili proprio alla dieta vegana abbracciata dalle neomamme, che renderebbe il loro latte povero di nutrienti e per questo poco adatto a permettere la crescita e il corretto sviluppo dei bambini.

Proprio su questo tema, qualche tempo fa avevamo sentito il parere della dottoressa Roberta Bartocci, biologa nutrizionista e vegana per scelta, che ci aveva spiegato come anche in gravidanza e nel corso dell’allattamento non ci siano ostacoli a scegliere una dieta vegetale, vegana o vegetariana, purché si faccia attenzione alla scelta degli alimenti e al loro corretto bilanciamento, in modo da inserire tutti i nutrienti di cui l’organismo ha bisogno.

Non è comunque la prima volta che la dieta vegan sale sul banco degli imputati: qualche mese fa, il caso di un bimbo di nove mesi, figlio di genitori vegani, ricoverato a Firenze per carenze vitaminiche aveva già accesso i riflettori sul tema. Proprio in quell’occasione, lo staff medico che aveva seguito la vicenda presso l’Ospedale di Pisa, guidato dal professor Giovanni Federico, docente di Pediatria presso l’Università della città toscana, aveva spiegato come non fosse stata la dieta vegan della madre a determinare i deficit del piccolo paziente, quanto piuttosto una serie di errori in buona fede compiuti dai genitori – a partire dal ritardo nell’inizio dello svezzamento -, dovuti soprattutto ad una cattiva informazione.

Insomma, più che la dieta vegana, spesso il problema è una scarsa cultura alimentare, che porta a sottovalutare l’importanza di una scelta corretta dei nutrienti.

D’altra parte, gli esperti sono concordi nel sottolineare che una dieta vegana è salutare se correttamente pianificata: ciò significa che deve essere variata e prevedere anche eventuali integrazioni, e non possa essere frutto di improvvisazione, sentito dire e fai da te. Nel caso dei bambini, poi, è fondamentale essere guidati da un esperto, un nutrizionista o un pediatra, in modo da evitare passi falsi.

“Per un adulto, se sceglie di non mangiare alimenti di origine animale, se segue una alimentazione erbivora completa, ricca di cereali integrali, ovviamente legumi, ecc., può andare bene anche il fai da te. Non necessariamente serve il nutrizionista.” – è il parere di Roberta Bartocci – “Certo nel caso dei bambini improvvisarsi non è proprio una buona idea, visto che lo svezzamento vegetariano-vegano è molto diverso da quello onnivoro. Non si tratta solo di togliere cibi, ma di impostare un’alimentazione differente. Ricordiamo che una dieta vegana può anche essere composta anche solo di carote e Coca Cola, ma ovviamente non è bilanciata. Come tutte le diete, anche la vegan deve essere ben pianificata […]. Nel 2015 dire che un’alimentazione vegana, anche se ben pianificata, è inadeguata, è segno di ignoranza. Anche per un bambino può andare bene, persino durante lo svezzamento e può essere scelta in gravidanza. Non fa notizia ma ci sono casi di bambini con arteriosclerosi all’età di 8 anni perché mangiano hot-dog e patatine tutto il giorno. È perfettamente possibile svezzare un bambino con dieta vegan. Intanto si introducono le fibre, per cui verdura intera, magari omogeneizzata, cereali integrali, legumi interi, questi però non prima dei 12 mesi (contrariamente allo svezzamento convenzionale). Poi si può mettere nella pappa un cucchiaino di mandorla, germe di grano, olio di oliva, olio di semi di lino. Lo dico perché seguo alcuni di questi bambini.”

A favore delle diete vegetali, vegetariane o vegan si è schierata anche l’American Dietetic Association (ADA), una delle più autorevoli fonti in materia di nutrizione. L’ADA sostiene infatti che le diete latto-ovo-vegetariane e vegane (senza alcun ingrediente di origine animale) possono soddisfare i fabbisogni di nutrienti e di energia delle donne gravide e, se pianificate in modo appropriato, soddisfano i bisogni nutrizionali di neonati, bambini e adolescenti e inducono una crescita normale.

Ancora una volta, il punto non è “dieta vegana sì o no”, ma una corretta informazione e cultura alimentare, che permetta ai genitori di fare scelte consapevoli e salutari, per sé e per i propri figli. Pertanto, alle coppie vegane in attesa di un bambino, consigliamo soprattutto di documentarsi (esistono siti web e libri sul tema) e di farsi seguire da un esperto.

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