Dieta mediterranea: fa bene solo se si è ricchi? Anche no!

Un nuovo studio evidenzia come i vantaggi della dieta mediterranea si facciano vedere solo se si è disposti a spendere tanto per cibi di qualità. E' davvero così?

Un nuovo studio evidenzia come i vantaggi della dieta mediterranea si facciano vedere solo se si è disposti a spendere tanto per cibi di qualità. È davvero così?

Dieta mediterranea. Tutti sanno che si tratta di un’ottima scelta alimentare e di salute ma una nuova ricerca sostiene che questo sia vero solo a patto che le persone abbiano una buona istruzione e guadagnino bene per poter acquistare prodotti di qualità. È davvero così o possiamo mangiare sano anche spendendo poco?

I benefici della dieta mediterranea sono ormai universalmente riconosciuti e ne abbiamo approfondito i vari aspetti diverse volte ricordandovi anche quali sono le caratteristiche della vera e originaria dieta mediterranea.

Ora una nuovo studio pubblicato sull’International Journal of Epidemiology suggerisce che la dieta mediterranea “funziona” solo se si hanno a disposizione abbastanza soldi per permettersi cibo di qualità, ad esempio pesce fresco due volte a settimana e alimenti provenienti da agricoltura biologica. Anche se gli esperti generalmente sostengono che una dieta ricca in frutta fresca e secca, verdura, olio d’oliva, pesce e cereali sia benefica sempre, i ricercatori dell’IRCCS, Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed ritengono invece che tutto questo sia valido solo a patto di mettere in tavola cibo di qualità, questo aspetto sarebbe di fondamentale importanza per riscontrare alcuni dei benefici che vanta la Dieta mediterranea.

Per arrivare ad affermare questo il team di ricerca italiano ha studiato l’impatto della dieta mediterranea sulla riduzione del rischio di malattie cardiache prendendo in esame un campione di circa 18mila persone adulte residenti in Molise seguite per un periodo di 4 anni. Si è visto così che chi mangia secondo i dettami della dieta mediterranea riduce di fatto il rischio di malattie cardiache del 15% ma solo se si ha un reddito abbastanza alto e un buon livello di istruzione, nessun beneficio reale è stato osservato invece per i gruppi meno avvantaggiati. I ricercatori ipotizzano che questo sia da imputare appunto ad una diversa possibilità nel potere di acquisto di cibi di qualità più ricchi di antiossidanti, con valori nutrizionali superiori e in cui sono meno presenti i pesticidi.

“I benefici cardiovascolari associati alla dieta mediterranea in una popolazione generale sono ben noti, ma per la prima volta il nostro studio ha rivelato che la posizione socioeconomica è in grado di modulare i vantaggi sanitari legati alla dieta mediterranea. In altre parole, per una persona di basso livello socioeconomico è improbabile ottenere gli stessi vantaggi di una persona con reddito superiore, nonostante il fatto che entrambi seguano allo stesso modo una dieta sana. Queste differenze sostanziali nel consumo di prodotti appartenenti alla dieta mediterranea ci portano a pensare che la qualità degli alimenti possa essere tanto importante per la salute quanto la quantità e la frequenza di assunzione” ha dichiarato Marialaura Bonaccio, autrice dello studio.

Come mangiare sano spendendo poco

Noi siamo convinti che anche con risorse economiche minori è possibile mangiare bene. Vi suggeriamo alcune possibilità per acquistare (o autoprodurre) alimenti di qualità per voi e la vostra famiglia.

Innanzitutto scegliete solo frutta e verdura di stagione recandovi da un contadino che le produce (meglio se provenienti da agricoltura biologica) e non al supermercato. Per risparmiare e ottimizzare la vostra spesa potete anche partecipare ad un Gas (gruppo di acquisto solidale).

Se invece avete un giardino (ma basta anche un balcone) potete coltivare i vostri ortaggi da soli con grande soddisfazione e con la possibilità di avere sempre a disposizione verdura di stagione prodotta senza utilizzare sostanze chimiche.

Anche il pesce, ricco in Omega 3, si può sostituire o alternare con alimenti vegetali più economici e altrettanto ricchi di preziosi acidi grassi essenziali come ad esempio il tofu o i semi di lino. Per quanto riguarda le proteine, invece, si può aumentare il consumo di legumi da scegliere nella variante secca più economica e che rende di più.

Un altro suggerimento utile è quello di acquistare meno carne (se si mangia) ma di qualità evitando ad esempio polli provenienti da allevamenti intensivi.

Sempre valido poi il consiglio di non sprecare e di riciclare gli avanzi riutilizzando il più possibile anche gli scarti del cibo.

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Francesca Biagioli

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