Soffrite di insonnia? Faticate ad addormentarvi? La vostra alimentazione potrebbe essere una delle chiavi per risolvere il problema. Forse nel corso del tempo vi siete imbattuti in numerosi consigli per risolvere il vostro problema di insonnia.
Soffrite di insonnia? Faticate ad addormentarvi? La vostra alimentazione potrebbe essere una delle chiavi per risolvere il problema. Forse nel corso del tempo vi siete imbattuti in numerosi consigli per risolvere il vostro problema di insonnia.
Qualcuno potrebbe avervi suggerito di limitare il consumo di caffeina nelle ore serali, di spegnere i dispositivi elettronici prima di andare a dormire o di praticare qualche semplice tecnica di rilassamento. Ora i ricercatori si sono concentrati sul ruolo dell’alimentazione nel sonno.
Il nuovo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Clinical Sleep Medicine. Dato che il cibo è la principale fonte di energia per il nostro corpo, anche per quanto riguarda il sonno può essere importante alimentarsi nel modo giusto.
Lo studio evidenzia che una maggior assunzione di fibre durante la giornata corrisponde ad un aumento della durata della fase di sonno profondo. Invece, un maggior consumo di grassi saturi e di zucchero corrisponde ad una fase di sonno profondo più breve e a risvegli più frequenti.
Secondo Marie-Pierre St-Onge del Columbia University Medical Center, lo studio conferma che la qualità della dieta influenza la qualità del sonno e che una maggior assunzione di grassi saturi e zucchero e un minor apporto di fibre influenzano i parametri del sonno.
A suo parere, la scoperta secondo cui l’alimentazione è in grado di influenzare il sonno ha importanti implicazioni per la salute e apre un varco verso studi ulteriori relativi alle abitudini del sonno e allo sviluppo di malattie croniche come l’ipertensione, il diabete e le malattie cardiovascolari.
Ecco allora che durante la giornata un maggior consumo di fibre e una minore assunzione di grassi saturi e zucchero possono contribuire a migliorare la qualità del sonno. Lo studio ci ricorda che il nostro corpo è una macchina molto sensibile che funziona meglio se viene nutrita bene e se può godere del giusto riposo.
Marta Albè
Fonte foto: Kanald
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