Con “dieta emozionale” si intende un vero e proprio percorso, una serie di tecniche specifiche di lavoro emotivo. Ecco di cosa si tratta.
Indice
Cos’è la dieta emozionale e in che consiste lo stile di vita che promette di far perdere peso facendo leva sulle emozioni. Una dieta sui generis che ci mette in pace col mondo
Se si chiama emozionale ed emotiva il motivo è presto spiegato: spesso, dietro il nostro sovrappeso, c’è una forte influenza da parte dei sentimenti e dei nostri bisogni emotivi. Ed è per questo che alcune persone troverebbero giovamento nella cosiddetta dieta emozionale che, a differenza delle altre, garantirebbe non solo la perdita di peso ma anche la continuità nei risultati a livello umorale e fisico. Ma in cosa consiste la dieta emozionale?
Questo tipo di dieta si basa sostanzialmente su un punto: le emozioni represse, come la rabbia, hanno ricadute sulla salute e sull’insorgenza di malattie croniche o degenerative. E non solo. Quando una persona è molto insicura di sé o soffre, per esempio, sente continuamente il bisogno di proteggersi dal mondo. E per farlo molte volte si ritira in se stessa, come un riccio, e come conseguenza di ciò il corpo risponde.
In alcuni casi, il corpo diventa rigido, in altri, la risposta ha a che fare proprio con il peso: il corpo “chiede” alimenti molto calorici e crea strati di grasso che proteggono il corpo.
Cos’è la dieta emozionale
È per questo che più che di dieta in senso stretto, con “dieta emozionale” si intende un vero e proprio percorso, una serie di tecniche specifiche di lavoro emotivo. Oltre a un certo tipo di alimentazione, la dieta emozionale prevede di fatto un determinato stile di vita e una corretta gestione di rabbia, ansia, paura, tristezza o gioia.
Prevede, meglio, quello che i sostenitori – esperti soprattutto in Nutraceutica – definiscono “dieta quotidiana di emozioni e cibo”: allo stesso modo in cui assumeremmo dei farmaci per curare l’ansia, per esempio, così assumeremmo determinati tipi di cibi per ridurre o mantenere il nostro peso.
È la risposta, questa, alle già ampie dimostrazioni scientifiche secondo cui alcune forme di bulimia e anoressia nervosa, come la fame nervosa, sono una conseguenza allo stress e alla gestione emotiva dell’ansia. Così come è chiaro che alcuni cibi spazzatura e l’abuso di zuccheri siano dannosi per il corpo e la psiche.
Quando il sovrappeso ha a che fare con il fattore emotivo è quasi sempre collegato a due sentimenti: insicurezza e rabbia.
Insicurezza e sovrappeso
Se una persona è molto insicura di sé non vuole fare altro che crearsi un guscio. Una corazza che spesso è fisicamente rappresentata dal grasso che la persona è in grado di accumulare su di sé per “proteggersi” dal mondo esterno.
Rabbia e sovrappeso
Mantenere sentimenti di rabbia e risentimento può anche indurre il corpo a rispondere con un aumento di peso. A volte, sembra più facile arrabbiarsi che perdonare. E ruminare e accumulare la rabbia invece di parlarne è uno dei motivi per cui il corpo reagisce aumentando di peso.
Dieta emozionale, lavorare sulle emozioni
È chiaro, quindi, che le chiavi per condurre una dieta emotiva hanno a che fare con il contrastare quelle sensazioni che generano angoscia e sovrappeso.
Il primo step è rafforzare la propria sicurezza e per questo un modo eccellente è quello di cambiare le espressioni negative con affermazioni positive. Ad esempio, se dite sempre “Non riesco mai a finire nulla”, iniziate a dire “Se voglio, posso finire qualsiasi cosa”.
Il potere delle frasi affermative per migliorare il modo in cui ci si vede è molto più grande di quanto possiate immaginare.
La seconda cosa da fare è cercare di eliminare la rabbia e il risentimento dalla propria vita. Ci sono anche molti modi per farlo, ma il modo migliore è cercare di far passare i pensieri negativi. Cioè, quando pensate a qualcosa che vi fa molto arrabbiare, cercate di non soffermarvi troppo. Ricordate che fa male, per cui diventatene consapevoli ma poi lasciatelo andare. Lasciate che fluisca.
Costa un po’, certo, cambiare il focus della propria attenzione e per questo potrebbe servire ripetere una frase del tipo: “Sono disposto a maturare e costruire responsabilmente la vita che voglio”.
Per seguire una dieta emotiva è inoltre utile:
- tenere traccia su un diario dei momenti in cui la “fame” è soltanto dettata dalle emozioni. Quando lo scoprite, fermatevi un passo prima: invece di mangiare, provate ad “attaccare” l’emozione che porterebbe al cibo usando le tecniche precedenti
- aumentare i livelli di serotonina nel corpo. L’ormone della felicità può essere attivato in molti modi: facendo un esercizio che vi piace, ascoltando musica o facendo sesso con il proprio partner. Essere più felici fa parte di una dieta emotiva!
- ricordate il consiglio della nonna: “non mangiare quando sei triste”. Questa conoscenza popolare è molto vera: se site angosciati, il cibo non cambierà la vostra sensazione. Al contrario: dopo aver mangiato ci si sentirà peggio
- ricordate che sapere come gestire le emozioni è un ottimo modo per perdere peso
È molto utile sull’argomento: Emozioni negative: come imparare a gestirle e trasformarle in positività
Dieta emozionale, i cibi da preferire e quelli da evitare
Serotonina è la parola chiave. Il cosiddetto “ormone della felicità” è quello che più di tutti fa tornare il buonumore.
È per questo che, si segua o no una dieta emozionale, vanno consumati cibi in grado di innalzare i livelli di serotonina:
- frutta e verdura
- noci
- burro di arachidi
- carboidrati (pasta senza condimenti eccessivi)
- riso e cereali integrali
- pesce
- carni bianche
- formaggi freschi
- yogurt
Qui trovate tutto sulla serotonina e sui cibi che la contengono.
La dieta emotiva sfrutta anche le proprietà delle erbe curative come la rodiola rosea, la passiflora e il biancospino sotto forma di tisane.
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