Volete dimagrire? Non mangiate per ore e ore! Un assioma semplice che però si fonda su una precisa teoria: mangiare ad intervalli regolari vi coccola il metabolismo lasciandolo al suo naturale equilibrio, vi evita il disastroso accumulo di grassi e aiuta a prevenire il diabete.
Volete dimagrire? Non mangiate per ore e ore! Un assioma semplice che però si fonda su una precisa teoria: mangiare ad intervalli regolari vi coccola il metabolismo lasciandolo al suo naturale equilibrio, vi evita il disastroso accumulo di grassi e aiuta a prevenire il diabete.
Niente spuntini di mezzanotte, dunque, ma per mantenersi sani e in forma bisogna solo affidarsi alla “dieta dell’orologio“. Il momento in cui si mangia il cibo, cioè, influenzerebbe l’orologio interno del corpo.
A confermare ciò ci hanno pensato i ricercatori del Salk Institute for Biological Studies di San Diego secondo i quali la soluzione per tenere a bada la linea è consumare i pasti, dalla colazione alla cena, in una determinata “finestra” di tempo che può andare dalle 9 alle 15 ore, a seconda delle proprie esigenze. Oltre 15 ore si rischia addirittura l’obesità.
Durante l’esperimento si sono provate quattro diverse diete: ad alto contenuto di grassi, ad alto contenuto di fruttosio (zucchero meno diabetogeno), ad alto contenuto di grassi e di saccarosio (zucchero normale) e con normale cibo. Tutto con un uguale apporto calorico. Alla fine degli studi è emerso che mangiare (anche poco) a tutte le ore è porta a obesità e a un metabolismo non efficiente. Mentre, mangiare in una sorta di “finestra” di 9 o 12 ore garantisce una vita più sana e agilità.
“Mangiare in un intervallo di tempo limitato non solo ha agito sulla prevenzione, ma ha anche fatto perdere peso a persone che già avevano qualche chilo di troppo“, spiega Satchidananda Panda, uno dei ricercatori del Salk che ha partecipato allo studio.
Quindi, per stare bene non conta tanto cosa magiare (è ovvio che se ogni dodici ore ingurgitate patatine fritte e bevete gassato non vale!), ma quando. “Gli orari dei pasti hanno maggior effetto sul ritmo circadiano dei cicli di luce e buio”, dice Panda. E il ritmo circadiano a sua volta influenza il funzionamento di molti geni nel corpo che coinvolgono sia ormoni che metabolismo.
Germana Carillo
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