Con dieta Crash si intende un regime alimentare fortemente ipocalorico, una dieta “schianto” da seguire generalmente per una settimana in modo da perdere peso in maniera veloce. Ma quali sono i rischi di una scelta alimentare come questa? Li ha voluti analizzare una ricerca inglese.
Con dieta Crash si intende un regime alimentare fortemente ipocalorico, una dieta “schianto” da seguire generalmente per una settimana in modo da perdere peso velocemente. Ma quali sono i rischi di una scelta alimentare come questa? Li ha voluti analizzare una ricerca inglese.
La “crash diet” è una dieta lampo fortemente restrittiva che permette di assumere un quantitativo calorico giornaliero di 600-800 calorie, davvero troppo poche per sostenere le funzioni del nostro organismo soprattutto se si compiono attività pesanti o si fa sport.
Si tratta in particolare di una dieta ipocalorica che vuole favorire un rapido e repentino dimagrimento grazie all’assunzione di barrette, bevande o altri pasti sostitutivi pensati per tenere la fame, fornire l’essenza dei nutrienti utili ma riducendo drasticamente le calorie.
Di solito si segue questa dieta per una sola settimana in modo da ritrovarsi in 7 giorni di nuovo con un peso accettabile ma quali sono i rischi a cui ci si espone in questo modo?
Dieta Crash: i rischi
Un team dell’Università di Oxford ha voluto indagare i reali vantaggi in fatto di dimagrimento di questa dieta e i possibili effetti collaterali per chi la segue. Per fare ciò gli esperti si sono serviti della risonanza magnetica, utile a monitorare la distribuzione del grasso addominale, epatico e cardiaco in un campione di 21 persone che soffrivano di obesità lieve seguite per 8 settimane. Durante tutto il periodo dell’esperimento i partecipanti osservavano un regime alimentare ad apporto calorico bassissimo (appunto compreso tra le 600 e le 800 calorie). Il monitoraggio del grasso è stato effettuato prima di iniziare il test, dopo una settimana e infine trascorse le 8 settimane.
Qual è stato il risultato? Si è notato che effettivamente la riduzione della massa grassa c’era stata ed in maniera molto evidente: i 3 tipi di grasso (addominale, epatico e cardiaco) si erano ridotti rispettivamente del 6%, 11% e 42%. La risposta nei confronti dell’insulina era migliorata (ciò significa che vi era un miglior utilizzo dello zucchero nel sangue) ed erano scesi i livelli di colesterolo e trigliceridi.
Se si sono riscontrati tutti questi effetti benefici il pericolo dov’è? Sta nel cuore! Dopo una settimana, infatti, il contenuto di grassi nel cuore aveva registrato un aumento del 44%, situazione che ne mette a rischio la buona funzionalità. Gli scienziati di Oxford hanno notato che le funzioni cardiache già dopo una settimana di dieta di questo tipo erano decisamente peggiorate.
Così ha commentato Jennifer Rayner, autrice dello studio:
“Quello che abbiamo scoperto può apparire curioso, perché a fronte di un miglioramento del profilo metabolico ci si aspetta una conseguenza analoga anche sul piano cardiovascolare. Invece l’attività generale del cuore è risultata peggiorata già sette giorni dopo l’inizio della dieta. Questo perché l’improvviso rilascio di grasso dai diversi distretti, necessario per sopperire al ridotto apporto energetico, ha fatto probabilmente sì che il cuore di queste persone lo immagazzinasse, andando così a peggiorare le performance del muscolo”
C’è da dire però che, dopo 8 settimane, la situazione del grasso cardiaco e la funzionalità del cuore erano migliorati anche se non tornati ancora esattamente come all’inizio dell’esperimento.
Diete come queste, comunque, hanno anche lo svantaggio di non infondere una corretta educazione alimentare e fanno correre il rischio di riprendere altrettanto velocemente i chili persi.
Anche noi vi abbiamo sconsigliato più volte di utilizzare barrette e pasti sostituivi e in generale di sottoporvi a regimi ipocalorici senza aver sentito prima il parere di un esperto. Se avete bisogno di perdere peso rivolgetevi ad un professionista che stilerà per voi la dieta più adatta alle vostre esigenze.
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Francesca Biagioli