Il fenomeno dei cuochi televisivi e delle ricette preparate in diretta tv è esploso in numerosi Paesi nel corso degli ultimi anni, accompagnato dal motto secondo cui la ricetta preparata da uno chef debba essere sicuramente più salutare rispetto ad un piatto pronto. La diffusione di trasmissioni televisive e di best seller ricchi di ricette preparate nel corso delle stesse da parte di alcuni chef molto noti ha destato negli esperti britannici un campanello d’allarme.
Il fenomeno dei cuochi televisivi e delle ricette preparate in diretta tv è esploso in numerosi Paesi nel corso degli ultimi anni, accompagnato dal motto secondo cui la ricetta preparata da uno chef debba essere sicuramente più salutare rispetto ad un piatto pronto. La diffusione di trasmissioni televisive e di best seller ricchi di ricette preparate nel corso delle stesse da parte di alcuni chef molto noti ha destato negli esperti britannici un campanello d’allarme.
Essi hanno dunque decisom come riporta anche il Guardian di porre a confronto i valori nutrizionali di un corposo numero di pietanze scelte tra le ricette proposte dagli chef televisivi e gli analoghi piatti pronti in vendita in alcuni dei più diffusi supermercati britannici. Ne è risultato uno studio dai risultati poco incoraggianti, che è stato pubblicato tra le pagine del British Medical Journal e che porta il titolo di “Nutritional content of supermarket ready meals and recipes by television chefs in the United Kingdom: cross sectional study“.
La preoccupazione degli esperti si è rivolta innanzitutto alla mancanza di informazioni nutrizionali accanto alle ricette pubblicate sulle pagine dei volumi dedicati alla cucina trasformatisi rapidamente in best seller, ad opera di cuochi famosi come Jamie Oliver e Nigella Lawson. Vi è inoltre il timore che la realizzazione delle ricette nel corso delle trasmissioni televisive non sia accompagnata da informazioni corrette relative all’alimentazione.
Il suggerimento degli esperti ai noti chef consiste in tal caso nell’accompagnare ogni ricetta all’indicazione del relativo contenuto di calorie, carboidrati, grassi e proteine, in modo che esso possa essere noto in modo chiaro a coloro che si dedicheranno alla loro preparazione, così come avverrebbe controllando i valori nutrizionali riportati sulle etichette di un piatto pronto.
Dal confronto tra le ricette degli chef e i piatti pronti, è emerso come le preparazioni proposte in televisione siano spesso poco equilibrate dal punto di vista nutrizionale. I piatti preparati secondo le ricette televisive contenevano un livello di calorie, grassi saturi e proteine decisamente maggiore rispetto a quanto ci si sarebbe attesi e rispetto ai corrispettivi piatti pronti in vendita nei supermercati, e presentavano uno scarso apporto di fibre.
In base ai dati raccolti dagli esperti, entro il 2020 il 70% degli adulti in Gran Bretagna e negli Stati Uniti si troverò in una condizione di sovrappeso e, di conseguenza, ad alto rischio di diabete, patologie cardiache e cancro. Essi suggeriscono dunque che in Gran Bretagna le ricette televisive vengano accompagnate da uno schema a semaforo, che possa comparire sia sul piccolo schermo, che sul web e sulle pagine dei libri, al fine di indicare se il piatto preparato secondo una determinata ricetta possa presentare un contenuto eccessivo di calorie, grassi e proteine.
Si tratta di un esperimento che potrebbe risultare interessante anche per quanto riguarda i programmi televisivi culinari italiani. Siamo certi che le ricette proposte in tv, spesso preparate utilizzando grassi di origine animale in abbondanza, siano realmente salutari solamente poiché vengono presentate all’interno di un ambiente rassicurante come una cucina che ricorda quella di casa nostra?
Marta Albè