Niente zucchero, niente Coca Cola. Il colosso americano annuncia che in Venezuela, la produzione della bevanda sarà sospesa temporaneamente, o almeno fino a quando lo zucchero scarseggerà. Rimarranno in piedi sono le fabbriche della versione “Coca light”.
In preda alla crisi economica, il Venezuela è un paese letteralmente piegato in due e accanto allo zucchero, sono tante le materie prime che iniziano a mancare. Farina, latte, caffè, burro, moltissime produzioni sono crollate negli ultimi anni, a causa dell’aumento dei costi e del controllo statale dei prezzi.
I piccoli agricoltori hanno scelto altre colture dove i prezzi non sono controllati e che quindi sono più redditizie. Con il raccolto 2016/2017 il paese sudamericano dovrebbe produrre 430mila tonnellate di canna da zucchero, da 450mila del raccolto precedente e importare 850mila tonnellate di zucchero, per avere un po’ di respiro.
Poco tempo fa, aveva chiuso i battenti l’Empresas Polar, il più grande birrificio venezuelano per mancanza di orzo. Adesso arriva la stangata Coca Cola per esaurimento delle scorte. Da Atlanta, dunque, sono categorici: per adesso, si continuerà a imbottigliare solo la versione senza zucchero della popolare bevanda.
Fino a quando la situazione con verrà risolta assieme al governo locale, la multinazionale offrirà ai suoi dipendenti uno stipendio di solidarietà, superiore ai minimi di legge.
Dominella Trunfio
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