Coca Cola e Pepsi contro l'obesità? Difficile crederlo, ma le due multinazionali ed altri giganti delle bibite gassate Made in Usa hanno deciso di tagliare del 20% le calorie dei propri prodotti. Evidentemente le pressioni dell'opinione pubblica e dei consumatori stanno mettendo in cattiva luce i produttori delle bibite gassate più note.
Coca Cola e Pepsi contro l’obesità? Difficile crederlo, ma le due multinazionali ed altri giganti delle bibite gassate Made in Usa hanno deciso di tagliare del 20% le calorie dei propri prodotti. Evidentemente le pressioni dell’opinione pubblica e dei consumatori stanno mettendo in cattiva luce i produttori delle bibite gassate più note.
Dunque le aziende stanno agendo di conseguenza per mostrare di poter migliorare. Ecco allora la svolta, almeno apparente, che vede Coca Cola e Pepsi protagoniste di una campagna contro l’obesità e a favore della sensibilizzazione dei consumatori verso l’adozione di stili di vita alimentari più salutari.
Tutti sappiamo bene però che con il taglio delle calorie le classiche bibite gassate non diventeranno magicamente salutari. Ecco allora che l’iniziativa apre il sospetto di un’operazione di greenwashing bella e buona. Coca Cola, Pepsi e altre aziende analoghe sono state spesso accusate di contribuire all’obesità ad ogni età. Un fenomeno che negli Stati Uniti, e non solo, è una vera e propria piaga per la società e per il sistema sanitario.
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L’abitudine, che prende il via fin dall’infanzia, di consumare bibite gassate in abbinamento al fast food e a qualsiasi altro pasto ha conseguenze sulla salute evidentemente negative. Un ente apposito si occuperà di valutare i progressi per quanto riguarda la riduzione dell’obesità a partire dal taglio delle calorie delle bibite gassate. Anche se pare non sia molto chiaro quale sia l’effettivo ammontare di calorie a cui il taglio del 20% corrisponde.
Secondo la Clinton Global Initiative per la riduzione dell’obesità e l’adozione di stili di vita sostenibili, l’obiettivo del -20% delle calorie nelle bibite gassate sarà raggiunto entro i prossimi 10 anni. Le multinazionali continueranno comunque a vendere le famose bevande e nello stesso tempo punteranno ad accrescere il proprio fatturato con l’acqua in bottiglia, pubblicizzata come arma contro l’obesità.
Senza contare che Coca Cola ha di recente introdotto il sistema dei semafori per indicare l’eccesso di zuccheri delle bibite gassate. Il semaforo rosso si applicherà però soltanto alla versione classica della Coca Cola, e non alla Coca Diet e Zero. Con il sospetto che l’obiettivo sia proprio di incrementare le vendite delle versioni “light” della Coca Cola, che non possono comunque essere considerate salutari o dietetiche.
Marta Albè
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