La Coca Cola ha finanziato 74 organizzazioni scientifiche, mediche e sanitarie per un totale di otto milioni di euro tra il 2010 e il 2016. Un nuovo studio mostra che tutto ciò porta a problemi di trasparenza e conflitti d’interesse, in cui la salute umana non viene messa al primo posto.
Coca Cola finanzia organizzazioni scientifiche e mediche in Spagna
La Coca Cola ha finanziato 74 organizzazioni scientifiche, mediche e sanitarie per un totale di otto milioni di euro tra il 2010 e il 2016. Un nuovo studio mostra che tutto ciò porta a problemi di trasparenza e conflitti d’interesse, in cui la salute umana non viene messa al primo posto.
“In Spagna, numerose organizzazioni sanitarie ricevono un sostegno finanziario da Coca-Cola. Forniamo le prove che la ricerca finanziata da questa società di bevande ha il solo scopo commerciale che in molti casi è in contrasto con gli sforzi per migliorare la salute pubblica”, si legge nello studio pubblicato sulla rivista della Health Association Public Europe.
Che la Coca Cola sostenga delle organizzazioni non è di certo una novità. In base alla legge sulla trasparenza è l’azienda stessa che pubblica i dati sulle attività di collaborazioni con altri enti. Neanche a dirlo parliamo sempre di congressi su corretta alimentazione e stile di vita sani, quindi secondo i ricercatori ha poco senso la presenza di una bevanda gassata.
Chi ha ricevuto più soldi? La Nutrition Foundation (835.000 euro), la Heart Foundation spagnola (640.000 euro), la Fondazione spagnola della Nutrizione (567.000 euro) e la SHE Foundation (363.000 euro), presieduta dal noto cardiologo Valentin Fuster.
Da tempo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha esortato i governi ad aumentare almeno del 20% il prezzo delle bevande zuccherate per ridurre il loro consumo, legato al fattore obesità.
Secondo stime di un team dell’Università di Harvard, infatti, l’abuso di questi prodotti (e di altro cibo spazzatura) è associato a 133.000 decessi all’anno dovuti al diabete, 45.000 a malattie cardiovascolari e altri 6.450 a diversi tipi di cancro. Non dimentichiamoci che in un litro di Coca-Cola ci sono 106 grammi di zucchero.
Ma adesso questa correlazione tra azienda e organizzazioni sanitarie non promette nulla di buono.
“Nessuno immagina un congresso della Società Spagnola di Oncologia Medica finanziato da Philip Morris. E questo sta accadendo nella nutrizione”, denuncia l’epidemiologo Carlos Alberto González, dell’Istituto Catalano di Oncologia. Eppure secondo il medico: “Non c’è consapevolezza che questo sia un vero e proprio scandalo”.
González e il collega Juan Pablo Rey, dell’Università di Sydney, hanno analizzato 20 ricerche scientifiche finanziate dalla Coca-Cola. Quattordici di loro sono in linea con le strategie di marketing adottate dalla società, come ad esempio, che l’obesità è solo una questione di inattività fisica.
Le altre sei indagini restanti sarebbero più neutrali. Fonti di Coca-Cola affermano che “in tutte le collaborazioni l’indipendenza delle società scientifiche e delle università è totalmente garantita” e inoltre queste sponsorizzazioni sono dichiarate annualmente dal 2016 “in un esercizio di trasparenza”.
“La Coca-Cola sta copiando le strategie delle compagnie del tabacco”, ribatte González, che nel 1992 è stato incaricato di coordinare lo Studio prospettico europeo sulla nutrizione e il cancro in Spagna.
Gli autori della ricerca ricordano che in una recente conversazione tra due ex vicepresidenti di Coca-Cola – Michael Ernest Knowles e Alex Malaspina – si diceva: “Abbiamo buoni contatti con alcune [associazioni mediche] e dovremmo incoraggiarli ad affrontare problemi di salute pubblica e ‘suggerire’ argomenti appropriati”.
“Sono uno scienziato indipendente. Coca-Cola non mi ha mai detto cosa devo fare”, afferma Marcela González Gross, del Politecnico di Madrid, un ente che ha ricevuto 243.000 euro dalla società di bevande zuccherate.
González Gross è l’autrice principale del cosiddetto studio della ‘piramide alimentare’, finanziato con 13.700 euro dalla Coca-Cola e sentite cosa dice:
“I bambini amano consumare diversi tipi di bevande, specialmente dolci come succhi e bevande analcoliche. Questo perché hanno una preferenza di gusto per i cibi dolci poiché il loro fabbisogno energetico è maggiore di quello degli adulti. Queste bevande possono essere offerte con moderazione, ma non dovrebbero essere le uniche che consumano “, dice una guida per i genitori firmata da González Gross e pubblicata sul sito web Coca-Cola.
Il presidente della Fondazione spagnola della nutrizione, Gregorio Varela, ritiene che i 567.000 euro che la sua organizzazione ha ricevuto da Coca-Cola non rovinino la sua immagine. Il denaro è stato stanziato, spiega, per finanziare lo studio scientifico ANIBES sul bilancio energetico in Spagna. “Il sottogruppo costituito da bevande analcoliche con zucchero contribuisce al 2,0% dell’apporto energetico totale (36 kcal / giorno su un totale di 1.810 kcal / giorno)”, afferma uno dei suoi rapporti.
Il ricercatore ritiene che le bevande zuccherate, “assunte in quantità eccessive sono indubbiamente dannose per la salute pubblica, ma di tanto in tanto no”. A suo parere, “non è necessario mettere una tassa sulle bevande zuccherate” in Spagna.
Tutte affermazioni che secondo i ricercatori del nuovo studio non sono poi così lontani dal conflitto d’interessi.
“Gli scienziati che lavorano nel settore della sanità pubblica non possono ricevere i soldi da aziende che stanno causando danni per la salute”, afferma Juan Pablo Rey dell’Università di Sydney.
L’epidemiologo ricorda che l’obesità è “una malattia socialmente trasmissibile”, legata alla povertà. “Una Coca-Cola da due litri è praticamente più economica di una bottiglia d’acqua. C’è una popolazione, soprattutto di basso livello socioeconomico, che si siede a tavola con una bottiglia da due litri di Coca-Cola. E questo fa male alla salute “, dice Carlos Alberto González.
Leggi anche:
- Coca Cola, ecco cosa accade al nostro corpo: 6 effetti in 60 minuti
- Coca cola: ecco perché non bisogna berla
Dominella Trunfio