Il 50% delle persone che assumono caffeina ne sono dipendenti. A detta degli esperti si tratta di una droga socialmente accettata!
Molte persone utilizzano il caffè come arma efficace contro la stanchezza e i cali di attenzione durante lo studio o il lavoro. A volte però si esagera e il piacere di un buon caffè diventa una vera e propria dipendenza da caffeina, spesso sottovalutata come dicono gli esperti.
L’allarme arriva da un’analisi comparata, condotta da Laura Juliano dell’American University di Washington che ha voluto analizzare le ricerche precedenti sul tema pubblicando poi i risultati sul Journal of Caffeine Research. Secondo la ricercatrice bere troppo caffè ogni giorno può portare alla comparsa di veri e propri sintomi da astinenza e anche all’incapacità di ridurre il consumo di caffeina, dunque a soffrire di quello che è stato chiamato Caffeine Use Disorder, una vera e propria dipendenza!
Il fatto è che le persone spesso non si accorgono di avere questo problema e non cercano di ridurre il consumo di caffè neppure in momenti delicati come quello della gravidanza oppure quando compaiono veri e propri disturbi come problematiche cardiovascolari. E, secondo gli studi analizzati, sarebbe ben il 50% delle persone che bevono regolarmente caffè ad avere questa dipendenza.
Così ha spiegato la situazione la dottoressa Juliano: “Gli effetti negativi della caffeina non sono spesso riconosciuti come tali perché si tratta di una droga socialmente accettabile e ampiamente consumata che e’ ben integrata nelle nostre abitudine e routine. Ma mentre molte persone possono consumare caffeina senza danni, per alcuni questa sostanza puo’ produrre effetti negativi, dipendenza fisica, interferire con il funzionamento quotidiano e dare sintomi di astinenza”.
Ecco allora alcuni consigli concreti che arrivano dagli esperti: gli adulti sani dovrebbero limitarsi a consumare non più di 400mg al giorno di caffeina. Diverso il discorso per le donne incinte, che non dovrebbero superare i 200 mg al giorno, e per chi soffre di ansia, insonnia, problemi cardiovascolari, pressione alta che dovrebbero limitarne il consumo ancora di più.
Francesca Biagioli
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