Bibite gassate: una lattina al giorno aumenta il rischio di cancro

Secondo una nuova ricerca, le bevande gassate possono aumentare il rischio di contrarre un tumore

Le bibite gassate provocano il cancro. Lo abbiamo detto oltremodo: le bevande con le bollicine, sopratutto quelle colorate di marrone, fanno male. Dal cervello, alla pelle, al nostro peso forma, non c’è un motivo, dico uno, per continuare a consumarne.

Già vi avevamo dato 10 motivi per evitare di bere le bibite gassate, tra l’altro piene di zucchero e riconosciute da tutti come dannose per la salute. Oggi ne aggiungiamo uno in più: secondo una nuova ricerca, queste bevande possono aumentare il rischio di contrarre un tumore.

Già sotto accusa in passato, il caramello artificiale, un colorante molto utilizzato in cibi e bevande e definito cancerogeno, ora i ricercatori del John Hopkins Center for a Livable Future di Baltimora sostengono, con una nuova ricerca, che l’equivalente di una lattina di bevanda gassata zuccherata al giorno aumenta il rischio di ammalarsi di cancro. E sul banco degli imputati è ancora una volta il colorante caramello che può produrre un agente cancerogeno, il 4-MEI.

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Secondo quanto rilevato dagli studiosi a stelle e strisce, gli americani sopra i sei anni abituati a consumare bevande gassate, in particolare quelle che hanno coloranti marroni, hanno più alte possibilità di contrarre un tumore rispetto a chi non ne consuma affatto.

I consumatori di bevande gassate sono esposti a un rischio di cancro evitabile e inutile a causa di un ingrediente che viene aggiunto semplicemente per fini estetici“, ha spiegato Keeve Nachman, uno degli autori dello studio.

La Food and Drug Administration non limita la quantità di 4-MEI nel cibo e nelle bevande, perché, secondo gli esperti, non lo si può eliminare del tutto. In ogni caso, le aziende potrebbero essere in grado di ridurre la quantità di questo agente e proprio per questo i ricercatori hanno invitato la Fda a stabilire livelli massimi per il 4-MEI nelle bevande.

In Europa, intanto, già tre anni fa, L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, diffuse una valutazione scientifica proprio sui coloranti sintetici a base di ammoniaca, che sono di quattro tipi: l’E 150 d, l’E150 c, l’E150 a (classe I) e il solfito-caustico E150 b. Stabilì poi per la prima volta una dose giornaliera accettabile (Dga) di gruppo (applicabile cioè a tutti e quattro i tipi di coloranti utilizzati dall’industria alimentare), pari a 0,3 g per Kg di peso corporeo al giorno per tutti, adulti e bambini.

Un limite che, secondo gli esperti, può essere superato facilmente, soprattutto se si considera che una serie di prodotti largamente consumati dai bambini, non solo bibite gassate, ma anche gelati, prodotti da forno e caramelle, possono contenere fino a 5 g di questo colorante per ogni chilo di prodotto. In Italia, l’industria delle bevande analcoliche non impiega l’E 150 c, ma fa un uso comunque dell‘E150 d. E, dal canto suo, l’Assobibe, l’associazione dei produttori di bibite analcoliche, ha sempre rassicurato sulla sicurezza dei prodotti che contengono il colorante caramello.

E a noi cosa resta? La sicurezza, e questo sentiamo di dirlo, che con le bibite gassate non bisogna esagerare. Non fatele bere ai vostri cuccioli, evitate di comprarle, scegliete altro. A prescindere dal colorante in questione, le bevande gassate rappresentano uno dei peggiori cibi spazzatura dei nostri tempi. Prediligete piuttosto un buon succo!

Germana Carillo

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