E’ ormai panico in tutta Europa per il batterio killer dell’E.coli che in Germania ha già causato 17 vittime e, stando ai dati diffusi dall’OMS ha infettato 1600 persone. In Italia a creare allarme è una traccia di Escherichia Coli trovata su un salame di cervo made in Italy. A darne notiza direttamente il Ministero della Salute che oggi con un comunicato ufficiale ha voluto tranquillizzare però la popolazione spiegando che “non si registrano casi di malati” nel nostro paese e scongiurando facili allarmismi in quanto la situazione è sotto controllo.
È ormai panico in tutta Europa per il batterio killer dell’E.coli che in Germania ha già causato 17 vittime e, stando ai dati diffusi dall’OMS ha infettato 1600 persone. In Italia a creare allarme è una traccia di Escherichia Coli trovata su un salame di cervo made in Italy. A darne notiza direttamente il Ministero della Salute che oggi con un comunicato ufficiale ha voluto tranquillizzare però la popolazione spiegando che “non si registrano casi di malati” nel nostro paese e scongiurando facili allarmismi in quanto “la situazione è sotto controllo“.
Sul salame incriminato si starebbe procendo ad effettuare le necessarie indagini anche se si escludono possibili correlazioni con l’epidemia nella zona di Amburgo, “altamente improbabile sia per la tipologia del prodotto, sia per la zona di provenienza“.
Il Ministero invita a non “modificare le nostre abitudini alimentari, a cominciare dal consumo di verdura e frutta cruda dopo averla lavata – si legge nella nota del Ministro della Salute professor Ferruccio Fazio – Abbiamo allertato le Regioni, le strutture sanitarie e gli uffici sanitari alle frontiere, responsabili dei controlli sulle importazioni alimentari. Nei giorni scorsi, quando le autorità sanitarie tedesche avevano comunicato che i responsabili della diffusione del batterio potessero essere i cetrioli, ne avevamo sequestrate diverse partite, per un totale di 16 quintali, prontamente dissequestrate quando tutte le analisi hanno dato risultati negativi. Abbiamo un efficiente sistema di sorveglianza sindromica, in grado di segnalare e curare tempestivamente eventuali casi. Sinora non è giunta alcuna segnalazione di infezione da parte di questo ceppo di batterio E.coli, né nella popolazione italiana residente, né in turisti provenienti dalla Germania. Poiché la quasi totalità dei casi di infezione è circoscritta alla zona di Amburgo, consiglio solo ai cittadini italiani che debbono proprio recarsi nel Nord della Germania di non consumare in loco verdura e frutta crude e di non bere acqua di rubinetto, finché la causa dell’epidemia non sarà stata accertata. Queste particolari precauzioni non sono necessarie per la popolazione italiana, per la quale sono sufficienti le normali norme igieniche già ampiamente pubblicizzate”
A portare avanti le indagini sull’Escherichia coli in Europa è direttamente il nostro Istituto Superiore di Sanità, sede di Laboratorio Europeo di Riferimento per l’E.coli in campo veterinario che ha messo a punto un metodo specifico per la ricerca del batterio killer, in particolare del ceppo epidemico VTEC O104:H4 negli alimenti, considerato il più letale.
“Le analisi condotte consentono di definire meglio la natura di questo ceppo – spiega Alfredo Caprioli, Direttore del Laboratorio Europeo di Riferimento – che non può essere considerato un “mutante”, ossia un batterio con un gene modificato, ma piuttosto un ceppo originato dall’acquisizione di nuovi geni per meccanismi di ricombinazione naturale frequenti tra i batteri”.
In relazione al ceppo analizzato, il Presidente dell’ISS Enrico Garaci ha precisato: “Il fatto che il ceppo epidemico sia resistente a molti antibiotici non costituisce un fattore di rischio: per questa particolare infezione, infatti, la terapia antibiotica non è consigliata e, anzi, può risultare controproducente, causando un aumento del rilascio della tossina nel lume intestinale da parte dei batteri uccisi dall’antibiotico, con conseguente aumento della concentrazione di tossina nel sangue e aumento del danno renale”.
Le Norme di prevenzione del Ministero
Essendo esclusa l’ipotesi dei vegetali – in particolare i cetrioli – quale fonte di infezione, il ministero continua a sottolineare che non è giustificato l’allarmismo verso il consumo di ortaggi crudi, ma ci tiene a diffondere alcune norme di prevenzione che coincidono con le consuete norme igieniche per la sicurezza alimentare. Quali?
- lavarsi frequentemente le mani dopo aver maneggiato alimenti;
- lavare a fondo le verdure;
- evitare il consumo di carne cruda;
- lavare bene coltelli, taglieri e altri utensili usati per la preparazione dei cibi, evitare di utilizzare senza lavare lo stesso tagliere e/o utensile per più alimenti;
- lavare bene le mani prima di manipolare i cibi e dopo aver usato la toilette.
- Le persone che hanno recentemente soggiornato in Germania devono prestare attenzione alla comparsa di sintomi gastroenterici e nel caso di diarrea emorragica rivolgersi al proprio medico.
A tal proposito noi invitiamo a leggere la nostra guida sulla corretta pulizia dei cibi
Simona Falasca
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