Basta abusare del claim “sano”, negli USA fissate precise regole per poter usare la parola “healthy” sui cibi

Negli Stati Uniti, la FDA propone una definizione aggiornata e nuove regole (più restrittive) per poter apporre il claim "sano" sulle etichette alimentari di cibi e bevande. In questo modo intende aiutare a migliorare la dieta dei cittadini con benefici anche sulla salute pubblica

I consumatori più attenti sanno che non c’è tanto da fidarsi dei claim che si trovano su cibi e bevande. Alimenti definti “sani”, “naturali”, ecc. in molti casi non lo sono davvero e spesso basta solo spostare l’attenzione sulla lista degli ingredienti e i valori nutrizionali per capirlo.

Ora proprio su uno di questi “claim” decisamente troppo abusato è intervenuta la Food and Drug Administration (FDA) statunitense che propone nuove regole. Più nello specifico, l’Autorità degli Stati Uniti ha proposto criteri aggiornati per l’etichettatura di alimenti definiti “healthy”, ovvero “sani”, una modifica che andrebbe ad aggiornare delle regole assai vetuste che risalgono al 1994.

Come scrive l’FDA:

Questa norma proposta allineerebbe la definizione dell’indicazione “sana” con l’attuale scienza della nutrizione, l’etichetta aggiornata dei fatti nutrizionali e le attuali linee guida dietetiche per gli americani.

Più dell’80% delle persone negli Stati Uniti, ricorda la FDA, non mangia abbastanza verdura, frutta e latticini. E la maggior parte consuma al contrario troppi zuccheri aggiunti, grassi saturi e sodio.

L’indicazione “sana” aggiornata e un potenziale simbolo chiaro e facilmente fruibile da tutti, fungerebbero da segnali rapidi per aiutare i consumatori a identificare più facilmente le scelte alimentari davvero sane. Un modo concreto anche per combattere malattie cardiache, sovrappeso e obesità.

La nuova proposta fa parte proprio dell’impegno dell’agenzia nell’aiutare i consumatori a migliorare i modelli nutrizionali e dietetici di riferimento, con evidenti e rapidi benefici sulla salute pubblica.

La nuova proposta del claim “sano” in etichetta

Una bozza della nuova norma, che rimane ancora aperta ad eventuali suggerimenti e commenti non solo da parte degli esperti ma anche dei cittadini, è stata presentata alla Casa Bianca, durante un congresso i cui temi chiave erano fame, nutrizione e salute.

Secondo la definizione proposta, più alimenti che fanno parte di un modello dietetico equilibrato e raccomandati dalle linee guida sull’alimentazione sarebbero idonei ad utilizzare l’indicazione “healty” sulle loro etichette alimentari. Qualche esempio? Noci e semi, pesce grasso (come il salmone), alcuni oli e acqua.

Secondo la definizione proposta dalla FDA, per essere etichettati come sani, i prodotti dovrebbero:

  • Contenere una certa quantità significativa di cibo proveniente da almeno uno dei gruppi o sottogruppi di alimenti (es. frutta, verdura, latticini, ecc.) raccomandati dalle Linee guida dietetiche
  • Rispettare limiti specifici per alcuni nutrienti, come grassi saturi, sodio e zuccheri aggiunti

Ad esempio, un alimento per definirsi sano non potrà contenere più del 10% del limite massimo giornaliero di sodio, e del 5% di zucchero.

La FDA scrive che:

Oltre a responsabilizzare i consumatori, l’adozione della definizione aggiornata può aiutare a promuovere un approvvigionamento alimentare più sano se alcuni produttori riformulano (ad esempio, aggiungono più verdure o cereali integrali per soddisfare i criteri) o sviluppano prodotti che soddisfano la definizione aggiornata.

Sarebbe dunque anche un sistema per invogliare le aziende a migliorare i propri prodotti, così da poter inserire il tanto ambito claim “sano” in etichetta.

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Fonte: FDA

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