Si fa presto a dire avocado: trucchi e segreti per scegliere il più buono e conservarlo al meglio

Ecco tutti i segreti per scegliere l'avocado al supermercato e per consumarlo nel migliore dei modi, anche se è stato già aperto

Ecco tutti i segreti per scegliere l’avocado al supermercato e per consumarlo nel migliore dei modi, anche se è stato già aperto

L’avocado è un frutto dalle incalcolabili proprietà e dai moltissimi benefici: ricco in acidi grassi, vitamine e sali minerali, è la merenda ideale per chi pratica sport o ha una vita molto attiva. Spesso però, specie se si è soli a consumarlo, non si riesce a finirlo una volta aperto. Cosa fare in questo caso? È saggio conservare l’avocado in frigorifero e come evitare che si annerisca?

Se conservato in modo corretto, un avocado aperto può resistere anche fino a quattro o cinque giorni nel frigo di casa. ovviamente, più è maturo il frutto, meno si conserverà. Per capire se è acerbo o maturo, basterà premere leggermente con le dita sulla buccia del frutto: una polpa morbida al tatto è indice di un frutto maturo, una più dura è invece sintomo di frutto acerbo; inoltre, se esercitando pressione sulla buccia vi resterà impresso il solco delle nostre dita, vorrà dire che il frutto è molto maturo e che andrebbe mangiato subito.

Se consumiamo solo metà del frutto, possiamo avvolgere l’altra metà ancora nella sua buccia in della pellicola trasparente (attenzione però a non utilizzare quella in plastica, altamente inquinante: preferiamole piuttosto un’alternativa biodegradabile e sostenibile) e conservarla in frigorifero fino a che non avremo voglia di consumarla, comunque entro qualche giorno. Non c’è da preoccuparsi se si sarà creato un piccolo strato marrone sulla superficie del frutto tagliato: si tratta solo del naturale processo di ossidazione del frutto a contatto con l’aria, e basterà tagliare via una fetta sottile per gustare l’avocado ancora in perfette condizioni. Per evitare in ogni caso che il frutto si annerisca, possiamo cospargere la superficie con un po’ di succo di limone, che ne inibirà l’ossidazione.

Cosa fare invece se, al momento dell’apertura, ci accorgiamo che il frutto è ancora acerbo e che non possiamo consumarlo? Niente panico: possiamo coprire l’avocado con una miscela di olio d’oliva e succo di limone, avvolgerlo nella pellicola trasparente biodegradabile e tenerlo in frigorifero finché non avrà raggiunto il grado di maturazione che ci piace.

Sorprendentemente, l’avocado può anche essere congelato e conservato fino a 5-6 mesi. Per procedere alla conservazione in freezer, il frutto va prima sbucciato e poi ridotto in pezzetti; possiamo anche congelare la purea di avocado ottenuta frullando la polpa con del succo di limone: potremo utilizzare questa preparazione (fatta scongelare qualche ora in frigorifero prima dell’utilizzo) per arricchire frullati di frutta o per preparare la salsa guacamole.

Ricordiamo che, fino a qualche anno fa, l’avocado era un frutto tropicale, e la sua coltivazione avveniva esclusivamente all’estero. Oggigiorno, invece, a causa del cambiamento climatico l’avocado viene coltivato anche sul territorio italiano – soprattutto in Sicilia (famosa ormai per le sue coltivazioni di frutti “tropicali” come anche mango, frutto della passione, litchi): quindi, quando ci apprestiamo a scegliere il nostro avocado al supermercato, facciamo attenzione alla provenienza del frutto, scegliendo quelli coltivati in Italia (e, possibilmente, provenienti da agricoltura biologica).

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