Niente più aspartame nella Pepsi Cola

Via l'aspartame dalla Pepsi. L'aspartame non è così tossico secondo gli esperti, eppure il pubblico non si fida. Ed è così che alcune multinazionali dell'alimentazione e delle bevande, PepsiCo in primis

Via l’aspartame dalla Pepsi. L’aspartame non è così tossico secondo gli esperti, eppure il pubblico non si fida. Ed è così che alcune multinazionali dell’alimentazione e delle bevande, PepsiCo in primis, hanno deciso di eliminare alcuni componenti chimici, compresi il dolcificante artificiale e coloranti vari. Motivo? Il ritorno di immagine, ovvio.

Vista, infatti, la tendenza sempre più diffusa di ricercare alimenti il più naturali possibile, Pepsi elimina definitivamente dalla sua Diet Pepsi l’aspartame, percepito dai più come “non sicuro”, e decide di intraprendere una strada più salutare.

Al suo posto l’azienda utilizzerà il sucralosio, un dolcificante artificiale comunemente noto come “Splenda”. A guidare la decisione è stato il fatto che soprattutto gli americani stanno perdendo il loro gusto delle bevande “dietetiche”. I dirigenti della Pepsi, e rivale Coca-Cola, attribuiscono il calo delle vendite proprio alla percezione che il dolcificante non è sicuro.

A spingere in basso le quote di mercato delle bibite dietetiche, infatti, spiega Seth Kaufman, vicepresidente di Pepsi, è proprio la quasi certezza che quel dolcificante non sia sicuro. “L’aspartame – dice Kaufman – è la ragione numero uno per cui i consumatori stanno abbandonando le bibite“.

Le prime lattine “aspartame free” saranno in commercio negli Stati Uniti da agosto e intanto anche un altro colosso alimentare, la Kraft, ha deciso di non utilizzare più i coloranti chimici, accusati da alcuni studi ma non confermati dalle agenzie regolatorie, di contribuire alla sindrome da deficit di attenzione nei bambini, nei suoi “Macaroni and cheese” (un piatto molto popolare negli States a base di pasta e formaggio e che qui molto probabilmente nemmeno si trova, per fortuna).

Infine, anche Nestlè ha annunciato il suo addio a coloranti e aromatizzanti artificiali in alcune popolari barrette di cioccolato, mentre la General Mills ha deciso di bandire gli Ogm dai Cheerios, i suoi cereali più famosi, sulla spinta anche di un gruppo Facebook di più di 40mila persone. E come sta messo McDonalds? Bene, ai primi di marzo ha annunciato che eliminerà gli antibiotici dai propri allevamenti di polli.

Tutti folgorati sulla via di Damasco, sembra di capire. Dov’è il tranello?

Germana Carillo

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