Troppo arsenico nel riso, pericolo soprattutto per neonati e bambini. Lo studio inglese

Una nuova ricerca inglese ha trovato nella metà dei campioni di riso analizzati livelli troppo alti di arsenico per neonati e bambini

Il riso contiene arsenico. Di questo problema si discute ormai da anni ma ora una nuova ricerca, condotta nel Regno Unito, riaccende l’interesse per il tema, confermando il rischio soprattutto per i bambini. In circa la metà dei campioni analizzati, infatti, è stato individuato un livello di arsenico troppo alto, potenzialmente pericoloso per i più piccoli.

Un team dell’Institute for Sustainable Food dell’Università di Sheffield ha analizzato 55 campioni di riso venduti nel Regno Unito. Questi sono stati acquistati da vari rivenditori e fornitori online da agosto a settembre 2018. Si trattava di riso bianco, ma anche integrale o selvatico, alcuni erano biologici e altri no.

Testando le differenti marche, i ricercatori hanno scoperto che ben 28 campioni contenevano arsenico in livelli superiori a quelli che la Commissione europea ritiene accettabili nel riso destinato a neonati o bambini di età inferiore ai cinque anni.

Le concentrazioni di arsenico inorganico devono essere inferiori a 0,20 milligrammi per chilogrammo di riso bianco e meno di 0,25 mg per kg di riso integrale. Tuttavia, la concentrazione nel riso utilizzato per la produzione di alimenti per bambini o consumato direttamente dai più piccoli è fissata a un massimo di 0,1 mg per kg.

L’arsenico totale nei 55 campioni di riso analizzati variava da 0,01 a 0,37 mg per kg con una media di 0,15 mg per kg. La concentrazione media di arsenico inorganico dei 28 campioni al di sopra del limite era di 0,152 mg per kg (ma ovviamente ce n’erano alcuni che ne contenevano ben di più).

I ricercatori hanno preso in considerazione tre scenari per la valutazione del rischio sanitario relativo alla presenza di arsenico nel riso. Il primo si basava sul tasso di consumo pro capite  di riso nel Regno Unito e sulla concentrazione media di arsenico inorganico dei campioni di riso esaminati.

Nel secondo e terzo scenario, gli esperti hanno calcolato i tassi di consumo pro capite massimi di riso per scongiurare rischi per la salute in 3 differenti fasce di età e in uomini, donne e bambini.

I risultati e i potenziali rischi per i bambini piccoli

I ricercatori hanno concluso che i bambini di età inferiore a un anno dovrebbero consumare un massimo di 20 grammi al giorno delle 28 varietà di riso che hanno violato le normative, per evitare il rischio di sviluppare il cancro in età avanzata. C’è però un problema:  le marche sono state analizzate in forma anonima, dunque non si conoscono quali sono quelle in cui è stato riscontrato troppo arsenico.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Ecotoxicology and Environmental Safety, ha mostrato che i rischi per la salute dovuti al consumo di riso con arsenico sono limitati principalmente ai neonati, considerando che prodotti a base di riso sono comunemente utilizzati per lo svezzamento (quindi consumati ogni giorno per un certo periodo), visti i benefici nutrizionali e il relativamente basso potenziale allergico di questo cereale.

Ricordiamo che alcuni effetti avversi segnalati e associati all’ingestione a lungo termine di arsenico inorganico sono lesioni cutanee, cancro, tossicità per lo sviluppo, neurotossicità, malattie cardiovascolari e diabete.

I risultati dello studio hanno mostrato inoltre che il riso integrale aveva livelli più elevati di arsenico inorganico rispetto al riso bianco perché contiene la crusca, lo strato esterno del chicco. Il riso biologico, poi, conteneva livelli significativamente più alti rispetto al riso coltivato con i metodi tradizionali.

Come ha dichiarato Manoj Menon, scienziato presso il Dipartimento di geografia dell’Università di Sheffield e autore principale dello studio:

“Il riso integrale e quello selvatico sono alimenti sani ricchi di fibre e vitamine e non è necessario che gli adulti li evitino – ma è preoccupante vedere così tante varietà vendute nel Regno Unito violare le norme sulla sicurezza alimentare. I prodotti a base di riso sono spesso considerati un’opzione sicura per neonati e bambini piccoli, ma la nostra ricerca suggerisce che per oltre la metà del riso che abbiamo campionato, i neonati dovrebbero essere limitati a soli 20 grammi al giorno per evitare i rischi associati all’arsenico. Il governo e la Commissione europea devono introdurre l’etichettatura per avvertire le persone dei livelli di arsenico nel riso per consentire alle famiglie di fare scelte alimentari informate”.

Gli scienziati chiedono sostanzialmente un’etichettatura chiara relativamente all’arsenico, che avverta dei rischi i consumatori. Insomma, dovrebbe essere chiaramente scritto se vi è o meno pericolo nel consumo di quel riso da parte di neonati e bambini sotto i 5 anni.

Nel frattempo, dato che queste indicazioni non esistono e non sappiamo quanto arsenico effettivamente contiene il riso che abbiamo in casa, possiamo seguire i seguenti consigli per togliere il più possibile dal cereale questa sostanza dannosa.

Fonte di riferimento: Ecotoxicology and Environmental Safety/ Food Safety News

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