Mangiare noccioline e frutta secca in gravidanza riduce il ischio di allergie nei bambini. L’allergia alle arachidi e alla frutta secca può essere scongiurata se la futura mamma non dimentica di mangiarne un po’, di tanto in tanto, nel corso dei nove mesi di attesa. Così afferma una nuova ricerca.
Mangiare noccioline e frutta secca in gravidanza riduce il rischio di allergie nei bambini. L’allergia alle arachidi e alla frutta secca può essere scongiurata se la futura mamma non dimentica di mangiarne un po’, di tanto in tanto, nel corso dei nove mesi di attesa. Così afferma una nuova ricerca.
Ad occuparsi dell’argomento sono stati i ricercatori della Diana Faber Boston Children’s Division of Allergy and Immunology, dietro la direzione di Michael Young. A conclusione dello studio, i ricercatori hanno evidenziato che il tasso di allergia nei bambini risultava decisamente inferiore quando le mamme avevano consumato arachidi durante la gravidanza.
Ecco dunque sfatato uno dei miti sugli alimenti che sarebbe bene evitare nel corso della gestazione. La nuova ricerca suggerisce che le future mamme non allergiche alle arachidi e alla frutta secca possono consumarne in quantità maggiori per prevenire i rischi di allergia nei bambini.
Lo studio in questione è stato pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics. Gli esperti hanno reso noto che i casi di allergia alle arachidi sono triplicati negli Stati Uniti tra il 1997 e il 2010. Secondo i dati disponibili, l’1,4% dei bambini americani soffre di allergia alle arachidi. I sintomi si manifestano per lo più durante l’infanzia, con il primo contatto con questi alimenti.
Gli esperti hanno preso in considerazione lo stato di salute di 8205 bambini, 308 dei quali affetti da allergie alimentari, con 140 casi di allergie alle arachidi e alla frutta secca. I bambini le cui madri non soffrivano di allergie e che consumavano le maggiori quantità di frutta secca – cinque volte alla settimana o più – presentavano il minor rischio di sviluppare allergie alimentari.
A parere degli esperti, lo studio risulta in linea con le teorie secondo cui l’esposizione precoce agli allergeni attraverso l’alimentazione materna accresce le possibilità di sviluppare la tolleranza ad essi, riducendo il rischio di sviluppare allergie alimentari durante l’infanzia. Verranno probabilmente modificate le indicazioni alimentari rivolte alle donne in gravidanza, che richiedono una restrizione del consumo di arachidi e frutta secca.
In ogni caso, coloro che già soffrono di allergia alle arachidi e alla frutta secca, non dovranno consumarne. Gli esperti sottolineano, infine, che la frutta secca rappresenta una buona fonte di proteine e di acido folico, che può prevenire nello stesso tempo la presenza di difetti di sviluppo fisico nel feto e la comparsa di sensibilizzazione agli allergeni presenti nelle arachidi.
Marta Albè
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