L'uomo preistorico si nutriva di vegetali prima ancora della scoperta dell'agricoltura. A rivelarlo è un gruppo di ricercatori internazionali, tra cui troviamo anche esperti italiani, grazie al ritrovamento e all'analisi di antichi denti preistorici. I nostri antenati si nutrivano di quelle che noi oggi consideriamo erbacce, quando ancora non si erano avvicinati all'arte della coltivazione.
L’uomo preistorico si nutriva di vegetali prima ancora della scoperta dell’agricoltura. A rivelarlo è un gruppo di ricercatori internazionali, tra cui troviamo anche esperti italiani, grazie al ritrovamento e all’analisi di antichi denti preistorici. I nostri antenati si nutrivano di quelle che noi oggi consideriamo erbacce, quando ancora non si erano avvicinati all’arte della coltivazione.
A darne notizia è uno studio pubblicato online su PlosOne, che porta il titolo di “Dental Calculus Reveals Unique Insights into Food Items, Cooking and Plant Processing in Prehistoric Central Sudan”. In particolare, dalle analisi della dentatura è emerso che i nostri antenati si nutrivano di Cyperus rotundus. Quella che ora è ritenuta un’erbaccia costituiva una parte importante della dieta preistorica.
I resti archeologici esaminati sono stati ritrovati in Sudan e sono la prova di come le antichissime popolazioni del luogo avessero compreso le proprietà nutritive e curative di questa erbaccia e di molte altre piante prima dello sviluppo dell’agricoltura. Gli scavi archeologici in Africa sono stati condotti da Donatella Usai, esperta dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente di Roma.
Il lavoro si è concentrato su un’area situata lungo il Nilo Bianco, dove avvenivano le sepolture nel periodo Neolitico. “Estraendo e analizzando il materiale prelevato da campioni di antiche placche dentali “– ha spiegato Karen Hardy, prima autrice dello studio – “abbiamo scoperto che questa pianta in passato era usata come cibo, e sembra che anche le sue proprietà medicinali fossero ben note. Più avanti nella storia anche gli antichi egizi usarono il Cyperus rotundus come profumo e medicinale”.
Gli esperti hanno scoperto che i nostri antenati preistorici mangiavano numerose piante. Tra i denti sono state trovate fibre di piante masticate che probabilmente non venivano soltanto mangiate, ma anche utilizzate per preparare materiali e oggetti. Inoltre sono state individuate tracce di fumo di cottura.
Lo studio dimostra che le popolazioni preistoriche stanziate nell’attuale Sudan facevano buon uso delle piante selvatiche come cibo, ma le impiegavano anche ccome medicinali. Le nuove scoperte suggeriscono che la dieta preistorica precedente allo sviluppo dell’agricoltura fosse molto più verde di quanto si pensasse finora. Insomma, i nostri antenati avevano già scoperto diversi millenni fa l’utilità dei cibi vegetali nella nutrizione. Ora anche noi dovremmo imparare a riscoprire i benefici legati alle piante selvatiche. La capacità di riconoscere le piante commestibili è una risorsa preziosa che non dovremmo trascurare.
Marta Albè
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