Allevamenti di polli: anche in Italia l’uso di antibiotici è eccessivo e dannoso

I polli sono cambiati e negli allevamenti si usano troppi antibiotici, anche in Italia. Oggi i polli da allevamento, per la produzione di carne, sono diventati diverse volte più grandi rispetto ai decenni passati. Un nuovo studio condotto in Canada fa luce sul fenomeno. E un'inchiesta condotta da Sky indaga l'uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti di polli in Italia.

I polli sono cambiati nel corso del tempo e negli allevamenti si usano troppi antibiotici, anche in Italia. Oggi i polli da allevamento, per la produzione di carne, sono diventati diverse volte più grandi rispetto ai decenni passati. Un nuovo studio condotto in Canada fa luce sul fenomeno. E un reportage di Sky indaga sull’uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti di polli in Italia.

L’ipotesi che carne prodotta negli Stati Uniti con tipologie di antibiotici e di trattamenti ormonali vietati in Europa possa arrivare sulle nostre tavole se il TTIP entrerà in vigore sta destando preoccupazioni tra i consumatori, ma sarebbe bene innanzitutto conoscere quale sia la situazione degli allevamenti intensivi italiani.

Gli esperti che si sono occupati dello studio canadese sui polli hanno allevato tre esemplari di razze diverse, una comune nel 1957, una nel 1978 e un’altra nel 2005, la più vicina ai giorni nostri. Tutti i polli sono stati nutriti nello stesso modo e non sono stati somministrati ormoni. Gli esperti sono giunti alla conclusione che i polli da carne di oggi sono più grandi rispetto al passato poiché vengono nutriti proprio a tale scopo. O meglio, ipernutriti.

Quando si dice, tristemente, “mettere un pollo all’ingrasso”. A loro parere, come ha dichiarato il professor Zuidhof all’Huffington Post, in ogni caso, non ci sarebbero pericoli nel mangiare polli di dimensioni più grandi, poiché sarebbe come ritenere pericolose delle carote più grandi rispetto ad altre. Siamo sicuri che gli antibiotici e gli ormoni non abbiano alcun ruolo nel favorire la crescita dei polli? Negli allevamenti intensivi si propone una crescita rapida degli animali, poiché solo in questo modo si può giungere in breve tempo ai guadagni sperati. Lo studio in questione è stato pubblicato su Poultry Science a settembre 2014.

allevamenti polli crescita

Veniamo ora al reportage di Sky Tg 24, andato in onda oggi, 23 ottobre, a partire dalle 13. La rete televisiva è entrata in un allevamento intensivo di polli per mostrare le condizioni di vita degli animali che finiranno sulle nostre tavole e segnala così l’uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti intensivi.

Il reportage Pollo e Antibiotici, a cura di Virginia Di Marco, ricorda che secondo l’Oms l’antibiotico resistenza, ovvero la capacità di un batterio di resistere ai farmaci antibiotici, provoca, solo in Europa, 25 mila morti l’anno. L’uomo sta diventando sempre più immune ad alcuni antibiotici e una delle cause è proprio l’impiego della penicillina negli allevamenti intensivi di animali da macello.

Se si ammala un pollo in un capannone, vengono somministrati antibiotici a tutti gli esemplari, come ha dichiarato un veterinario della filiera Unaitalia. L’Istituto Zooprofilattico di Roma ha ammesso che l’uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti è un rischio noto e che i polli vengono selezionati geneticamente per crescere in maniera abnorme e innaturale, con scompensi di immunodeficienza.

Il reportage fa riferimento ad uno studio pubblicato sulla rivista Nature che posiziona l’Italia al primo posto tra gli Stati europei per il consumo di antibiotici negli allevamenti, sebbene nel nostro Paese sia vietato utilizzarli in forma preventiva. Il servizio verrà nuovamente trasmesso oggi nell’edizione delle ore 17 di Sky Tg 24. Si tratta di una conferma dell’uso sconsiderato di antibiotici negli allevamenti anche nel nostro Paese.

Chi mangia carne può stare davvero tranquillo?

Marta Albè

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