Come si manifestano le allergie alimentari e cosa serve per scongiurare l'anafilassi
Allergie alimentari: quanto viene preso in considerazione il rischio anafilassi? Ancora poco, purtroppo, e il pericolo lo corrono soprattutto i bambini, che tra scuola e luoghi pubblici in generale non vengono tutelati nel modo più opportuno.
L’anafilassi è una reazione allergica a rapida insorgenza, che nel peggiore dei casi può portare anche alla morte. Così, alla prima giornata del Congresso Nazionale di AAITO – Associazione Allergologi Immunologi Territoriali Ospedalieri si è fatto il punto della situazione lanciando un monito, affinché le Istituzioni aiutino a fare sistema nella gestione delle anafilassi nei luoghi pubblici.
“L’allergia alimentare costituisce la prima causa di anafilassi in età pediatrica, e nell’ultimo decennio si è osservato un aumento di circa sette volte nei bambini tra zero e quindici anni, rappresenta inoltre la seconda causa di anafilassi nell’adulto – spiega la Dottoressa Maria Beatrice Bilò, Presidente AAITO – Le manifestazioni di anafilassi sono molteplici, e non facilmente riconoscibili, per cui esiste una sottostima dei casi. Negli ultimi anni è aumentata l’incidenza delle allergie alimentari nei bambini in età scolare, aumentando così la probabilità, soprattutto da parte del personale scolastico, di dover gestire studenti a rischio di gravi reazioni”.
Così, se è la scuola il luogo dove i bimbi passano la maggior parte del tempo, è qui che loro devono sentirsi sicuri, a partire dal cibo che viene loro propinato, ed è qui che chi soffre di gravi allergie non deve sentirsi un escluso.
COSA SONO LE ALLERGIE ALIMENTARI – Si tratta di una reazione anomala del sistema immunitario che può presentarsi con sintomi lievi o gravi, fino ad arrivare all’anafilassi. Le allergie alimentari sono più comuni nei primi 3 anni di vita, ma si possono presentare a qualsiasi età. La maggior parte delle reazioni allergiche sono da imputarsi a un numero relativamente piccolo di alimenti: latte vaccino, uovo, soia, grano, arachidi, noci e frutta a guscio, pesce e molluschi.
Ecco i 7 sintomi più comuni nei bimbi:
1. Prurito al palmo delle mani e dei piedi
2. Rossore e gonfiore generalizzato e orticaria
3. Difficoltà respiratorie
4. Dolori addominali
5. Vomito e diarrea
6. Abbassamento della voce e raucedine
7. Debolezza da calo della pressione
E le 3 cose da fare:
1. Tempestivo riconoscimento della reazione in atto
2. Somministrazione di adrenalina e misure di soccorso
3. Tempestiva allerta 118
LE BUONE PRASSI
– In Liguria il progetto GAIA (Gruppo Allergie e Intolleranze Alimentari) ha creato a livello regionale una rete di collaborazione ampia ed efficacie e affronta il problema a 360° gradi e nel tempo ha sviluppato un vero e proprio sistema articolato a fasi: prevenzione, formazione delle competenze e gestione rapida delle emergenze.
“L”innovazione – spiega la Dott.ssa Paola Minale, dell’Unità Operativa Complessa di Allergologia dell’IRCCS San Martino Genova – è rappresentata dalla partnership tra Regione Liguria, enti e soggetti diversi, che coinvolge il mondo della sanità e della scuola, determinanti per la sostenibilità del progetto, e, in misura paritetica, le associazioni di pazienti. l’obiettivo di Gaia è promuovere azioni globali, integrate e coordinate, che rispondano alle esigenze dei soggetti allergici e celiaci promuovendo inoltre le eccellenze della Liguria”
– In Sicilia il Progetto REAP consiste in una rete di protezione intorno al bambino a rischio di anafilassi per reazione allergica o a rischio di reazione asmatica grave
– “Una scuola dall’aria sana” partito nel Comune di Roma e successivamente realizzato anche a Prato, Palermo, Cagliari, Torino e Milano che consiste in pratica in cicli di incontri di informazione per gli studenti e personale scolastico e primo set di formazione per gli insegnanti.
– Per quanto riguarda l’Europa, esiste l’attività dell’EAACI – European Academy of Allergy and Clinical Immunology – alle cui linee guida si ispirano i progetti precedenti. L’EAACI, la cui attuale presidente è l’italiana Professoressa Antonella Muraro, ha promosso una campagna di informazione a livello europeo con l’obiettivo di diffondere gli “Standard Minimi per il Bambino Allergico a Scuola” e soprattutto richiedere che gli autoiniettori di adrenalina siano resi disponibili in modo diffuso nelle scuole. Una semplice soluzione che può salvare molte vite.
Germana Carillo
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