I tentativi di prevenire l'allergia alle arachidi inserendole comunque nella dieta potrebbero essere controproducenti.
Allergie alimentari nei bambini: pensare di prevenire quella alle arachidi inserendole comunque nella dieta, secondo i dettami della immunoterapia, potrebbe non essere una buona idea.
Lo dice uno studio dalla McMaster University che ha condotto una revisione sistematica di varie ricerche sull’immunoterapia orale per allergia alle arachidi, arrivando alla conclusione che trattare l’allergia a questo tipo di frutta secca in età infantile cercando di aumentarne progressivamente la tolleranza potrebbe peggiorare la situazione invece che dare benefici.
Se, insomma, studi precedenti indicavano che l’immunoterapia orale, che comporta il progressivo aumento delle dosi di un allergene nel tempo, può essere efficace, ora i ricercatori canadesi sollevano seri dubbi in merito, dimostrando che i tentativi di “desensibilizzare” i bambini promuovono di fatto delle reazioni allergiche che potrebbero portare anche a dei veri e propri shock anafilattici.
Lo studio
Il team di esperti ha rielaborato i dati di 12 studi condotti su più di mille giovani pazienti, con età media di nove anni, seguiti per circa un anno, confrontando l’efficacia dell’immunoterapia orale con l’elusione dalla dieta di varie dosi di arachidi.
I ricercatori hanno così scoperto che l’immunoterapia orale alle arachidi ha triplicato i tassi di anafilassi, da circa il 7,1% al 22,2%, e che le reazioni allergiche comprendevano vomito, dolore addominale, prurito alla bocca, orticaria, respiro sibilante e asma.
“Numerosi studi di varia qualità sono stati pubblicati sull’immunoterapia orale, ma la sua efficacia e affidabilità non sono chiare”, dice il dottor Derek Chu della McMaster University.
Ciò potrebbe significare che eliminare dalla propria dieta le arachidi rimane la scelta migliore, ma che è comunque sempre necessario il proprio medico di fiducia.
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Germana Carillo