Obesità: bimbi a maggior rischio di sovrappeso se la mamma mangia spesso cibi spazzatura nei primi anni di vita

Secondo una recente ricerca l’alimentazione materna, basata su cibi processati e ultra lavorati, potrebbe aumentare il rischio di sovrappeso e obesità nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 2 e 19 anni

Il rischio di obesità e sovrappeso potrebbe essere correlato all’alimentazione materna, questo è quanto emerso da un nuovo studio che ha analizzato la dieta di madri, bambini e adolescenti.

Secondo il National Center for Health Statistics la prevalenza di sovrappeso e obesità tra i bambini e i giovani di età compresa tra 2 e 19 anni è aumentata dal 10,2% nel periodo tra il 1971 e il 1974 al 16,1% nel periodo tra il 2017 e il 2018.

L’obesità infantile aumenta il rischio di malattie croniche importanti come malattie cardiovascolari, diabete, tumori e morte prematura.

Uno dei potenziali fattori che contribuisce all’epidemia di obesità tra bambini e i più giovani è la dieta malsana in stile occidentale, caratterizzata da un maggiore consumo di alimenti ultra lavorati e processati.

Secondo la nuova ricerca condotta dagli studiosi dell’Harvard Medical School di Boston, e pubblicata sul British Medical Journal, il rischio di obesità e sovrappeso nei bambini aumenterebbe se la mamma è solita consumare cibo spazzatura.

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Lo studio

Per lo studio sono stati presi in considerazione circa 19.958 bambini e ragazzi e 14.553 madri. La coorte ha dovuto rispondere a un questionario, inviato ogni 4 anni, nel quale dovevano fornire informazioni circa la loro alimentazione e la frequenza con cui mangiavano determinati alimenti.

Dai dati della ricerca è emerso che, nel tempo, un bambino la cui mamma consumava cibo ultra processato aveva un rischio molto più alto (circa il 26%) di ingrassare, rispetto a un coetaneo la cui mamma aveva avuto un’alimentazione più sana.

La correlazione tra rischio obesità infantile e alimentazione materna non è ancora chiara. I ricercatori ipotizzano anche un imprinting in utero a lungo termine oppure una modifica epigenetica della suscettibilità della prole all’obesità.

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Come affermato dai ricercatori:

Lo studio conferma l’importanza della riduzione del consumo di cibi ultraprocessati, anche se non dobbiamo trascurare i determinanti sociali che potrebbero impedire alle donne di ridurre l’assunzione di cibo spazzatura.

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Fonte: BMJ

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