Mangiare correttamente previene i tumori. La conferma in un nuovo studio

All'Università Cattolica - Policlinico Gemelli di Roma sono state avviate alcune ricerche per definire il ruolo di alcuni nutrienti nel determinare alterazioni metaboliche

È a tavola che si cura la nostra salute. Lo abbiamo sempre detto ed è chiaro ormai a tutt*: una sana alimentazione è un efficace scudo contro le malattie. Per esempio, quello di cui ci nutriamo ci aiuta a prevenire, favorire, curare o addirittura peggiorare patologie infiammatorie e legate all’invecchiamento come i deficit cognitivi.

Se alcune componenti danneggiano il nostro organismo, molte altre – come vitamine, aminoacidi e alcuni grassi – sono in grado di attivare gli interruttori molecolari giusti per regolare così il funzionamento dei diversi organi.

Alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica – Policlinico Gemelli di Roma sono state avviate alcune ricerche cliniche e sperimentali proprio per definire una volta per tutte il ruolo di questi nutrienti nel determinare alterazioni metaboliche.

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Le ricerche, messe a punto in occasione della quarta edizione della Giornata per la ricerca dell’Università Cattolica con i patrocini di Expo 2015, Regione Lazio e Comune di Roma, riguardano 4 macro-aree che spaziano dalla prevenzione alla cura di patologie oncologiche, infiammatorie e degenerative, del metabolismo e del circolo, e dell’invecchiamento e della fragilità.

TUMORI. Mangiare sano serve a prevenire il cancro e aiutare le terapie. All’Università Cattolica vengono indagati i bersagli molecolari dei grassi omega-3, di cui è ricco il pesce, potenzialmente in grado di rallentare la crescita del cancro del colon e del melanoma. Secondo altri studi, il consumo di alimenti che contengono le vitamine del gruppo B e ricchi di carotenoidi riduce del 40% il rischio di tumore di bocca e alla gola.

Alcune ricerche, poi, stanno tentando di valutare l’effetto protettivo di alcuni composti naturali ricchi di antiossidanti presenti nel tè, caffè, vino rosso e agrumi nelle donne sottoposte a chemioterapia per trattamento del carcinoma della mammella, così come lo stesso effetto rispetto alle enteriti di alcuni composti probiotici nelle persone sottoposte a radioterapia per tumori del distretto pelvico.

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MALATTIE METABOLICHE. Una dieta ricca di carboidrati rapidamente assorbibili, come le bevande zuccherate, bibite e succhi di frutta, o i dolci che fanno salire di colpo la glicemia e quindi provocano brusche oscillazioni glicemiche, può causare una condizione di parziale inattivazione dell’insulina (l’ormone che regola la glicemia), aumentando così il rischio di obesità, insulino-resistenza, diabete e precoci deficit cognitivi.

MALATTIE INFIAMMATORIE. Secondo i ricercatori della Cattolica, malattie anche gravi, come l’artrite reumatoide, migliorano con il calo di peso, modificando alcuni biomarcatori specifici dell’obesità e dell’infiammazione legati ai chili di troppo. È stata così stilata una lista di 10 alimenti contro le malattie reumatiche: pesce, olio extravergine di oliva, ciliegie, broccoli, latticini, tè verde, pane integrale, ananas, aglio, nocciole.

NUTRIZIONE E LONGEVITÀ. Esercizio fisico, intervento nutrizionale personalizzato e specifiche soluzioni tecnologiche contrastano con successo fragilità dell’anziano. Una ricerca della Facoltà di Medicina della Cattolica evidenzia che 1 anziano su 3 si alimenta male e mangia anche cibo scaduto: da qui l’importanza di programmi di educazione alimentare per tutte le età.

Germana Carillo

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