Contro l’uso eccessivo di bevande alcoliche arriva il via libera dell’Ue che consente agli Stati membri di apporre delle avvertenze sulle etichette non piace alle Regioni italiane. Non è possibile assimilare - dicono - l’eccessivo consumo di superalcolici tipico al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità a più bassa gradazione come il vino
Leader mondiale nelle esportazioni e nella produzione con più di 50 milioni di ettolitri nell’ultima vendemmia. E allora è ovvio che l’Italia non ci sta e dice no all’etichetta sanitaria sul vino proposta dall’Irlanda.
È questa la decisione della delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni, quella – cioè – di chiedere formalmente “un dibattito” sul tema “ai lavori della prossima sessione plenaria” in programma il 24-25 maggio a Bruxelles.
Si tratta di difendere un settore del Made in Italy che ha scelto da tempo la strada della qualità con le bottiglie Made in Italy che – spiegano da Coldiretti – sono destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola.
Così, la scelta dell’Irlanda, approvata dalla Commissione europea, di equiparare alcol e sigarette e di inserire nell’etichetta delle bevande alcoliche gli avvertimenti sui danni troverà fronte comune nelle Regioni italiane.
Siamo pronti a portare avanti, in ogni sede, nuove iniziative per modificare questo approccio a livello europeo, affermano i rappresentanti regionali e locali italiani.
Le Regioni hanno infatti concordato all’unanimità la linea comune per “contrastare la possibile introduzione da parte dell’Irlanda di un’etichettatura che definisce tutte le bevande alcoliche come cancerogene, incluso il vino”.
Ecco cosa chiederebbe nello specifico questa norma: Vino, birra e superalcolici: via libera dell’Ue alle etichette “fanno male alla salute” (come quelli delle sigarette)
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Fonti: Coldiretti / Ansa
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