Troppi metalli pesanti nel cioccolato fondente? Un nuovo studio rassicura (ma occhio alla provenienza)

Uno studio condotto negli Usa rassicura i consumatori, rivela infatti che la maggior parte del cioccolato fondente (e non) rientra nei limiti di sicurezza per piombo e cadmio

Forse ricorderete che, alla fine del 2023, un rapporto dell’associazione statunitense Consumer Reports aveva lanciato l’allarme riguardo alla presenza di livelli elevati di piombo e cadmio in una parte significativa del cioccolato venduto dai grandi marchi internazionali.

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Una notizia che aveva destato non poco scalpore anche nel nostro Paese dove sono in vendita alcune delle tavolette di cioccolata analizzate. Ora però una nuova ricerca, condotta dalla Tulane University di New Orleans, sembra rassicurare in merito ai reali rischi per chi consuma cioccolato.

Lo studio, pubblicato su Food Research International, ha analizzato 155 tipi di cioccolato al latte e fondente presenti sul mercato statunitense (dunque molti di più rispetto al rapporto di Consumer Reports che ne aveva presi a campione 48).

Gli esperti sono andati proprio a cercare tracce di piombo, cadmio e altri elementi, confrontando i risultati con i limiti considerati sicuri per la salute. Le concentrazioni sono state confrontate con la quantità di cioccolato consumata in media ogni giorno, pari a un’oncia (circa 28 grammi) o due tavolette a settimana.

I risultati, come già preannuciavamo, sono confortanti per gli amanti del cioccolato, dato che indicano che la stragrande maggioranza dei campioni analizzati rientra nei limiti di sicurezza stabiliti per piombo e cadmio. In particolare, solo pochi tipi di cioccolato fondente hanno superato i limiti considerati sicuri per il cadmio, ma anche in questi casi il rischio è basso e principalmente circoscritto ai bambini che consumano grandi quantità di cioccolato fondente (cosa però assai improbabile dato che stiamo parlando di mangiare 2 tavolette a settimana).

Nessun prodotto è risultato invece a rischio, né per gli adulti né per i bambini, a causa di livelli troppo alti di piombo.

cioccolato metalli pesanti studio

@Food Research International

Un punto di particolare interesse è stata poi l’origine geografica del cacao utilizzato nella produzione del cioccolato che sembra in qualche modo essere legata a livelli più o meno alti di metalli pesanti. Mentre alcune regioni del Sud America hanno mostrato concentrazioni più elevate di metalli potenzialmente dannosi, l’Africa occidentale e l’Asia si sono dimostrate essere le fonti più sicure.

concentrazione cadmio cacao diversi paesi

@Food Research International

In conclusione, gli autori dello studio sottolineano che i consumatori possono tranquillamente consumare cioccolato, soprattutto se lo fanno con moderazione. Tuttavia, incoraggiano anche i produttori a indicare chiaramente l’origine del cacao utilizzato nei loro prodotti, consentendo a chi acquista di fare scelte più informate e di ridurre ulteriormente i possibili rischi per la salute.

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Fonte: Food Research International

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