Alla V edizione del Festival Vegetariano di Gorizia il dottor Trespidi ha illustrato gli aspetti nutrizionali dell'alimentazione priva di cibi di origine animale «anche se la scelta vegetariana o vegana va ben oltre la questione nutrizionale e ambientale», com'egli ha premesso. In particolare, ha illustrato quali patologie possono essere efficacemente contrastate passando da una dieta «cannibale», come la definisce Trespidi, a una a base vegetale.
I vantaggi nutrizionali di una dieta vegetariana o vegana non saranno forse la prima ragione per intraprendere questa strada, ma avvalorano indubbiamente la bontà della scelta veg. È di questo parere il dott. Riccardo Trespidi, medico vegano da 15 anni e vegetariano da 30 anni.
Alla V edizione del Festival Vegetariano di Gorizia il dottor Trespidi ha illustrato gli aspetti nutrizionali dell’alimentazione priva di cibi di origine animale «anche se la scelta vegetariana o vegana va ben oltre la questione nutrizionale e ambientale», com’egli ha premesso. In particolare, ha illustrato quali patologie possono essere efficacemente contrastate passando da una dieta «cannibale», come la definisce Trespidi, a una a base vegetale.
Le prime malattie interessate sono naturalmente i disturbi cardiovascolari. L’eliminazione della carne dalla dieta può portare a risultati straordinari: uno studio condotto negli Stati Uniti su 76mila soggetti ha mostrato una riduzione della mortalità per cardiopatia ischemica del 20% tra le donne vegetariane e del 31% tra gli uomini vegetariani, rispetto ai carnivori.
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È importante ricordare, in questo caso, che i vegetariani sono mediamente più attenti allo loro salute sotto molteplici aspetti: spesso non fumano, non bevono e fanno attività fisica. Questo però non pregiudica lo studio, anzi: è un ulteriore stimolo a intraprendere la strada vegetariana come stile di vita.
Altre patologie sulle quali la dieta veg ha effetti benefici sono l’ipertensione, il diabete mellito e la diverticolite, malattia che affligge l’apparato digerente. La probabilità di contrarre quest’ultima, è stato notato, è addirittura dimezzata per i soggetti vegetariani. I quali, secondo molti studi, sarebbero colpiti con minore incidenza anche dallo sviluppo di tumori.
Una di queste ricerche è molto nota. Infatti nel 2012 è stato pubblicato anche in Italia il volume The China Study, opera di Colin Campbell e del figlio Thomas Campbell che affronta anche i temi legati ad alimentazione e tumori.
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Un’alimentazione priva di cibi di origine animale aiuta a combattere anche l’artrite reumatoide e gli alti livelli di colesterolo. Questi ultimi possono essere ridotti quasi del 30% grazie alla dieta vegetariana. Molti pazienti potrebbero così fare a meno delle controverse statine per curarsi.
Uno dei maggiori problemi derivanti da un’alimentazione carnivora, comunque, rimane l’obesità, causata anche dal consumo smodato di bibite dolcificate e olio di semi. Il dato più impressionante è che oggi gli obesi sono più degli affamati, ma non solo nei paesi ricchi, bensì anche in quelli in via di sviluppo. Come in Messico, dove il numero di «grandi obesi» (indice di massa corporea superiore a quello degli «obesi») ha superato il numero delle persone sottonutrite.
Nella nostra quotidiana ricerca di informazioni, è fondamentale verificare ciò che ci viene servito come verità. Parlando di nutrizione e salute, la certezza e la scientificità dell’informazione sono essenziali. Gli studi sugli effetti benefici della dieta vegetariana sono in aumento e anche le più importanti istituzioni preposte alla corretta alimentazione ormai affermano che eliminare i cibi di origine animale è una pratica salutare. Tuttavia ricordiamoci sempre che non c’è niente di più importante della nostra salute: è bene calibrare le nostre scelte e basarci sempre su fonti affidabili.
Lorenzo Alberini
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