La DGCCRF in Francia avverte che baccelli, estratti, aromi e zuccheri di vaniglia, non sempre sono conformi alla qualità che promettono
Usiamo la vaniglia per aromatizzare diverse ricette e la troviamo in commercio sotto forma di baccelli, estratti o aromi. Molti prodotti però sono di qualità inferiore a quella promessa e a volte siamo in presenza di vere e proprie frodi alimentari, come ha mostrato un’indagine francese.
La vaniglia è una spezia molto costosa ma a volte dietro a baccelli e aromi si nascondono delle insidie a danno dei consumatori. Come ha scoperto la Direzione Generale per la Concorrenza, i Consumatori e il Controllo delle Frodi (DGCCRF) in Francia, spesso i prodotti a base di vaniglia non sono conformi ai regolamenti.
La DGCCRF ha controllato la composizione e l’etichettatura di diversi prodotti a base di vaniglia (baccelli, estratti, aromi) e di alimenti aromatizzati prelevati in 177 stabilimenti nel 2019. L’obiettivo era proprio stanare possibili frodi o pratiche commerciali ingannevoli. Cosa che puntualmente si è verificata.
Infatti, un quarto dei baccelli analizzati, metà degli estratti e degli aromi e un terzo degli zuccheri vanigliati sono risultati non conformi.
Di che genere di pratiche fraudolente si trattava? Le potremmo sintetizzare così:
- sostituire i prodotti a base di vaniglia (baccello intero, estratto) con altri di qualità inferiore (baccello esausto, estratto di vaniglia costituito da acqua o zucchero e un aroma artificiale)
- intensificare il gusto, l’olfatto e l’aspetto della vaniglia immergendo i baccelli in un aroma aromatizzato alla vaniglia
- riprodurre il sapore della vaniglia aggiungendo vanillina derivata dalle biotecnologie in larga proporzione rispetto al sapore naturale
- falsare estratti o aromi identificandoli come “naturali”
- uniformare il colore degli aromi alla vaniglia con il caramello usato come colorante e non autorizzato dal disciplinare
- etichettare gli zuccheri “aromatizzati alla vaniglia” quando in realtà contengono pochissimo (o per niente) vanillina
- aggiungere un composto sintetico, etilvanillina.
L’indagine ha mostrato che tra i 22 baccelli di vaniglia campionati, uno su quattro non rispettava la normativa mentre solo uno su due estratti di vaniglia controllati era conforme al regolamento. Per quanto riguarda gli aromi naturali di vaniglia, la metà non era conforme così come 13 alimenti aromatizzati su 38.
In totale, il tasso di non conformità dei campioni era del 23%.
In seguito all’indagine sono scattate diverse diffide, procedimenti di polizia amministrativa e addirittura denunce penali nei confronti dei produttori scorretti.
Come possiamo difenderci da tali frodi? Purtroppo come consumatori abbiamo davvero poche armi per tutelarci da situazioni come queste, solo i dovuti controlli possono infatti trovare e punire le irregolarità spesso molto “sottili” e nascoste che riguardano l’adulterazione delle spezie.
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Fonte: DGCCRF
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