Avete mai pensato che mangiando la vostra bistecca contribuite alla morte della fauna selvatica e alla perdita della biodiversità? Una nuova campagna lanciata dal Center for Biological Diversity punta a rendere le persone più consapevoli della connessione tra mangiare carne e la salute di animali come lupi e orsi in via di estinzione.
Avete mai pensato che mangiando la vostra bistecca contribuite alla morte della fauna selvatica e alla perdita della biodiversità? Una nuova campagna lanciata dal Center for Biological Diversity punta a rendere le persone più consapevoli della connessione tra mangiare carne e la salute di animali selvatici come lupi e orsi in via di estinzione.
L’iniziativa, denominata “Take Extinction Off Your Plate”, “Tieni l’estinzione fuori dal tuo piatto“, mostra come proprio la produzione di carne sia una delle principali cause di degrado ambientale a livello globale, e che per mangiare carne stiamo contribuendo alla morte di predatori e animali da pascolo selvatici. Un dato su tutti: la produzione di carne bovina, suina, di pollame e di altre carni è triplicata tra il 1980 e il 2010 e probabilmente raddoppierà ancora entro il 2020.
Questo crescente consumo di carne in un mondo con oltre 7 miliardi di persone sta già facendo sentire impressionante effetti su fauna, habitat, risorse idriche, qualità dell’aria e clima. Lupi, alci, orsi, cani della prateria e numerosi altri animali selvatici “pagano il prezzo della produzione di carne”, sottolinea il Centro.
Alcuni vengono uccisi perché predano vacche; altri muoiono in massa per fare spazio alle operazioni agricole; tutti sono messi in pericolo da inquinamento e emissioni di gas serra che aggravano il cambiamento climatico. Anche il pascolo arreca danni indicibili, degradando habitat erbosi e distruggendo la vegetazione.
Che fare? Per ridurre il nostro consumo di carne, possiamo tenere, appunto, l’estinzione fuori dai nostri piatti (e migliorare la salute nostra, insieme a quella di tutto il pianeta), recita la campagna per una dieta eco-compatibile. E anche se è difficile che il mondo diventi presto interamente vegetariano o vegano, anche riducendo sensibilmente la quantità di carne che ogni persona consuma potrebbe alleviare la pressione sulla fauna selvatica. D’altronde gli animali non sono gli unici esseri viventi con un futuro a rischio. A essere a rischio è la nostra stessa sopravvivenza.
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Roberta Ragni
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