“Un tocco esotico alla cucina tex- mex". È questa la promessa del Taco Fusion, il ristorante messicano di Tampa, in Florida, finito nell’occhio del ciclone per proporre nel suo menu insolite carne di animali esotici e selvatici, come struzzi, cammelli, bisonti. O lontra, gazzella, castoro, serpente a sonagli, canguro. E, da poco, anche carne di leone.
“Un tocco esotico alla cucina tex- mex”. È questa la promessa del Taco Fusion, il ristorante messicano di Tampa, in Florida, finito nell’occhio del ciclone per proporre nel suo menu insolite carne di animali esotici e selvatici, come struzzi, cammelli, bisonti. O lontra, gazzella, castoro, serpente a sonagli, canguro. E, da poco, anche carne di leone.
Non importa, infatti, che questo animale sia in pericolo di estinzione: in effetti è legale vendere e mangiare carne di leone negli Stati Uniti. Gli americani sembrano pure gradire l’offerta “esotica” e il ristorante gode di successo e popolarità, tanto che è stato costretto ad avvisare i clienti che le sue carni sono disponibili in quantità limitata e ai prezzi di mercato. Per il leone, questo si traduce in 34,99 dollari per ogni taco, molto costoso rispetto a opzioni più economiche come canguro o di struzzo, che costano entrambe 13,99 dollari.
“Chi decide quali animali sono degni di essere mangiati e quali no? Il motivo è che un leone è “maestoso” e quindi non utilizzabile per il consumo di carne? Allora qual è la lezione? Che solo chi è “maestoso” deve essere trattato bene e i brutti vanno al macello? Quanto suona ridondante e stupido questo ragionamento?”, spiega il ristorante, aggiungendo chela sua carne di leone proviene da un fornitore affidabile dell’Illinois.
Ma, fortunatamente, il consenso non è stato affatto unanime. Centinaia, migliaia di critiche sono piovute sul Taco Fusion. Nell’era del web 2.0, il teatro delle critiche sono stati blog, siti e social network. Soprattutto twitter, dove gli utenti hanno mitragliato l’account @TacoFusion: “siete disgustosi. Vergogna per voi e per chi distruggere il nostro pianeta”, scrive un utente. Brad Barnett, direttore del ristorante, risponde a tono, consigliando a coloro che non concordano di non mangiare i suoi piatti… come se servire specie animali in via di estinzione per profitto sia normale.
Clicca qui per firmare la petizione contro il ristorante
Roberta Ragni