La Commissione Europea ha finalmente dato il via libera all'utilizzo e alla commercializzazione della Stevia negli Stati membri. Già alcune multinazionali, tra cui la Coca Cola pensano di sostuirla ai prodotti artificiali
Anche nei paesi dell’Unione Europea è stato autorizzato l’uso di Stevia. Da molti amata, tale pianta, proveniente dal sud America, è 300 volte più potente del saccarosio ed è un vero e proprio dolcificante naturale privo di calorie, e con molte proprietà benefiche.
Lo scorso lunedì la Commissione europea ha autorizzato l’uso della Stevia come dolcificante, dopo un primo parere positivo da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Tale autorizzazione entrerà in vigore a partire dal 2 dicembre sostituendo dolcificanti artificiali come l’aspartame.
La Stevia era già autorizzata in molti Paesi tra cui: Stati Uniti, Canada, Francia, Messico, Giappone, Corea, Taiwan, Cina, Russia, Australia, Argentina, Nuova Zelanda, Colombia, Perù, Paraguay, Uruguay, Brasile, Svizzera e Malesia. Ma non ancora in Europa. Ma finalmente anche noi potremo utilizzarla al posto dello zucchero e coltivarla.
Negli Stati Uniti, però la Food and Drug Administration ne ha ammesso l’uso esclusivamente come integratore dietetico e non come ingrediente o additivo naturale. Ciononostante, il suo consumo è aumentato a dismisura. E volete sapere perché?
I vantaggi legati all’uso di tale sostanza sono molteplici: non causa diabete, è del tutto privo di calorie, non altera il livello di zucchero nel sangue, non è tossico, non provoca carie e placca dentali e soprattutto è naturale e non contiene ingredienti artificiali. Niente a che vedere con il classico zucchero bianco che, molti non sanno, è tossico.
Ripercorriamo le varie fasi dell’ammissione della Stevia in Europa. Ricavati dalla pianta di Stevia rebaudiana, i cosiddetti edulcoranti glicosidi steviolici, meglio noti come Stevia, furono vietati inizialmente, quando nel 1999 la Commissione sugli Additivi nei Cibi dell’OMS e il Comitato Scientifico per gli Alimenti dell’Unione Europea, posero l’accemto sul fatto che un suo metabolita, lo steviolo, poteva essere cancerogeno.
Da qui la decisione della Commissione Europea, che un anno dopo decise a suo sfavore, di non immetterlo nel mercato. Ma nel 2004, un gruppo di ricercatori belgi, in un simposio internazionale sulla sicurezza dello stevioside, ne smentì la sua cancerogenicità, anche perché, secondo gli esperti tale sostanza non verrebbe assorbita direttamente dall’intestino, ma degradata dai batteri del colon a steviolo e in gran parte eliminata con le urine.
A quel punto, la FAO e l’OMS stabilirono una dose massima giornaliera di 2 mg/kg peso corporeo di steviolo. Tale limite, nello studio della FAO, ha un fattore di sicurezza 200, ossia era 200 volte inferiore alle quantità assimilate senza rischi dai soggetti di studio.
Aurelio Ceresoli, Presidente di Assobibe ha commentato: “L’approvazione all’uso di Stevia nell’Unione Europea permetterà al settore dei produttori di bevande di introdurre nuovi prodotti. Con questa opzione in più nella dolcificazione è verosimile prevedere una crescita ulteriore dei prodotti a basso o ridotto contenuto calorico, aiutando così i consumatori a gestire il loro intake calorico complessivo come parte di una dieta salutare e bilanciata“.
Anche Coca-Cola Europe ha accolto favorevolmente la decisione della Commissione Europea di approvare l’uso degli Stevia come edulcorante nei prodotti alimentari e nelle bevande. Secondo Coca Cola infatti tale decisione “apre la strada per offrire più bevande con un ottimo gusto e meno calorie“.
Già nel 2009 la Stevia era stata autorizzata in Francia come edulcorante in prodotti alimentari e bevande, e dal 2010 Coca-Cola Company l’aveva commercializza oltralpe nella Fanta Still. Da dicembre potrà essere inserita in tutte le bibite vendute in Europa che saranno così un po’ meno dannose.
Intanto, un cioccolataio belga, Cavalier, ha già annunciato che a dicembre lancerà sul mercato la nuova gamma di cioccolato a base di Stevia. Una dolce e salutare idea da regalare a Natale, non credete?
Francesca Mancuso
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