Le sorbe sono un frutto tipico della stagione autunnale ma purtroppo "dimenticato": scopriamone origine, varietà e usi in cucina
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Autunno: tempo di sorba, un frutto “dimenticato” della nostra tradizione tutto da riscoprire – proprio ora che è pronto per essere raccolto e utilizzato in molte gustose ricette. Scopriamo meglio la storia di questo frutto, le sue varietà e le sue potenzialità in cucina.
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La pianta del sorbo
Appartenente alla famiglia delle Rosacee, il nome latino di questa pianta (Sorbus) deriva dal verbo latino “sorbeo”, che significa “assorbire”.
Si tratta di un albero molto antico, originario dell’Europa ma diffuso anche in Asia minore e Africa settentrionale grazie alla sua grande adattabilità e alla sua resistenza all’azione di funghi e agenti patogeni.
Il sorbo è una pianta dallo sviluppo molto lento: dal momento in cui si pianta il seme, infatti, sono necessari anche 15 o 20 anni prima che la pianta maturi al punto da poter generare dei frutti. Forse è per questo motivo che è l’emblema della prudenza e della saggezza.
Una volta maturo, l’albero del sorbo può raggiungere altezze ragguardevoli (anche fino a 12 metri), ed è caratterizzato da una chioma verde molto fitta, grazie alla presenza di numerosi rametti e di piccole foglie dal bordo seghettato che in autunno assumono spettacolari colorazioni rossastre.
I piccoli fiori bianchi all’apice dei rami si sviluppano in primavera (maggio), e in autunno danno vita a piccoli frutti tondeggianti simili a prugne, dai colori del giallo, dell’arancio e del rosso e dalla polpa legnosa e allappante.
Del sorbo non si spreca nulla: oltre ai frutti, utilizzati per la preparazione di dolci, confetture e liquori artigianali, un tempo veniva utilizzato anche il legno dell’albero per la realizzazione di mobili da cucina, manufatti e sculture.
Varietà del sorbo
Di sorbo non ce n’è uno solo: numerose sono, infatti, le varietà della pianta, diffuse grazie facilità con cui il sorbo si riproduce e cresce con pochissime cure. Fra le varietà più note abbiamo:
- sorbo “Rugginoso Settembrino”
- sorbo “Ottobrino Periforme”
- sorbo “Ottobrino Meliforme”
- sorbo “Gigante Periforme”
- sorbo “Gigante Meliforme.
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Ricette con le sorbe
Come abbiamo detto all’inizio, le sorbe hanno una polpa legnosa e una consistenza allappante, e appena raccolte dall’albero sono praticamente immangiabili. Ma la tradizione contadina ha portato fino ai giorni nostri molte buonissime ricette per utilizzare le sorbe.
Possiamo, per esempio, preparare un pane dolce con sorbe e noci unendo alla polpa dei frutti la farina, l’acqua, il lievito di birra, l’olio, lo zucchero e le noci per formare un impasto elastico da dividere poi in piccole pezzature (panini) e da cuocere in forno.
In alternativa, possiamo realizzare un’ottima marmellata per la colazione, facendo bollire sul fuoco eguali quantità di sorbe e zucchero con un po’ di succo di limone e un pezzetto di mela (per favorire l’addensamento) e conservando il composto in barattoli di vetro sterilizzati.
Infine, possiamo ricavare dalle sorbe essiccate una sorta di “farina” da utilizzare negli impasti dolci per preparare pastette o biscotti: la farina di sorbe conserva inalterate tutte le proprietà di questo frutto da riscoprire.
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