La vendetta del rettile. La storia che vi stiamo per raccontare ha dell'incredibile, ma è tutta vera. Siamo in Cina, nella provincia del Guongdong. Qui un cuoco cinese, Peng Fan, è stato morso dalla testa decapitata di un cobra indocinese 20 minuti dopo averlo decapitato. Stava preparando una specialità tipica, la zuppa di serpente a dadini, quando è accaduto l'incidente.
La vendetta del rettile. La storia che vi stiamo per raccontare ha dell’incredibile, ma è tutta vera. Siamo in Cina, nella provincia del Guongdong. Qui un cuoco cinese, Peng Fan, è stato morso dalla testa decapitata di un cobra indocinese 20 minuti dopo averlo decapitato. Stava preparando una specialità tipica, la zuppa di serpente a dadini, quando è accaduto l’incidente.
Nel momento in cui ha gettato la testa nella spazzatura è stato morso alla mano, iniettando il suo pericoloso veleno. I serpenti, infatti, possono rimanere attivi per circa un’ora dopo che la loro testa o un’altra parte del corpo viene rimossa.
“Non c’è nulla di molto insolito in questo caso”, spiega a TreeHugger Wolfgang Wuster, esperto di serpente della Bangor University. “Questo genere di cose sembra strano per noi, perché noi esseri umani, come gli altri mammiferi, abbiamo un elevato tasso metabolico e necessitiamo di un costante afflusso di sangue e ossigeno al cervello, e se questo viene interrotto per pochi secondi, si muore. I serpenti e gli altri rettili hanno un metabolismo molto più lento, e i loro tessuti, compreso il cervello, possono mantenersi vivi e funzionali per molto più tempo dopo la fine dell’apporto di sangue”.
Purtroppo per Peng, questo fenomeno ha significato la morte. Il New Zealand Herald riferisce che l’uomo è morto prima che potesse essere curato con il siero antiveleno o raggiungere l’ospedale. Le vittime del cobra indocinese generalmente muiono di asfissia dopo che la neurotossina paralizza il loro sistema respiratorio. Quando si dice… “il karma”.
I cobra indocinesi sono originari del Sud-Est asiatico e vivono in Paesi come la Thailandia, la Cambogia, il Vietnam, il Laos e la Birmania. La loro carne è molto ricercata per la sua ‘delicatezza’ e usata anche nella medicina cinese, mentre la pelle è usata per creare prodotti costosi. Un uso che ha senza dubbio contribuito alla classificazione di animale “vulnerabile”.
Roberta Ragni
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