Il salmone è uno degli alimenti che inquinano di più in assoluto: dal desiderio di sostenibilità nasce l'idea di creare una versione "vegan" di questo prodotto fra i più consumati al mondo
Il brand israeliano SimpliiGood ha messo a punto con successo un prodotto alternativo al salmone affumicato, ottenuto utilizzando esclusivamente alga spirulina. L’azienda, che da anni si occupa della produzione di prodotti vegetali fra cui bevande, gelati e sostituti della carne, si lancia anche nel mercato dell’alternative seafood – un settore in espansione visto il numero sempre crescente di persone che passano ad un’alimentazione vegetale ma che non vogliono abbandonare certi sapori.
Simile in nella texture, nel colore e nel sapore al tradizionale salmone affumicato, il prodotto rivoluzionario è stato creato in collaborazione con la multinazionale newyorkese International Flavors and Fragrances (IFF). Questo rivoluzionario “salmone vegano” deriva esclusivamente dall’alga spirulina: anche il tipico colore rosa-arancio, associato al pesce, viene reso sfruttando la pigmentazione naturale della pianta.
L’alga spirulina (Arthrospira platensis) è una microalga di colore verde-azzurro ricca di proteine facilmente assimilabili da parte del nostro organismo e di una particolare tipologia di calcio vegetale al quale sono state attribuite proprietà anticancro. Viene utilizzata per la preparazione di integratori naturali dall’effetto depurativo e disintossicante.
Si tratta, dunque, di un vero e proprio “super-alimento” di origine completamente vegetale, ottimo sostituto delle proteine provenienti dalla carne o dal pesce. L’alga utilizzata da SimpliiGood è priva di elementi inquinanti, coltivata in modo sostenibile dall’azienda, e dà vita ad un prodotto sano e buono, ideale per chi vuole mangiare bene ma al contempo impattare il meno possibile sull’ambiente.
Il salmone (con un giro di affari annuo di 5.2 mld di dollari) è uno dei cibi più inquinanti al mondo: per la sua produzione vengono pescati pesci che potrebbero essere destinati al consumo umano o che potrebbero restare addirittura in mare, scongiurando così il rischio di depauperamento degli ecosistemi marini; negli allevamenti intensivi proliferano batteri e infezioni, talvolta vere e proprie epidemie, per non parlare del fatto che la carne è resa artificialmente rosa attraverso l’uso di carotenoidi chimici.
(Leggi anche: Salmone: 10 valide ragioni per non mangiarlo)
Ecco perché non dovremmo consumarlo, o dovremmo per quanto possibile limitarne il consumo al minimo, se proprio non riusciamo a farne a meno. Per fortuna, molte start-up si stanno muovendo per creare alternative vegetali e sostenibili al pesce e ai frutti di mare, in modo da soddisfare il palato degli amanti del pesce senza causare altri danni all’ambiente.
Solo in Israele, nell’ultimo anno, sono state cinque le nuove start-up che si sono occupate di alternative seafood: oltre a SimpliiGood ricordiamo Sea2Cell, E-FISHient Protein, Forsea, Wanda Fish e Plantish – quest’ultima ha lanciato lo scorso gennaio il primo filetto di salmone ultra-realistico realizzato interamente con ingredienti vegetali, che dovrebbe entrare in commercio a partire dal 2024.
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Fonte: MAKO Israel
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