Alla mensa come al ristorante. I senzatetto di Kansas City potranno ordinare alla carta ai camerieri ed essere serviti al tavolo senza usare i classici vassoi “fai-da-te”. La Kansas City Community Kitchen, la mensa dell'Episcopal Community Services (ECS), ha adottato infatti un nuovo stile: il “dining with dignity”, letteralmente “la cena con dignità”. Un modo per trattare con maggiore sensibilità le persone che non hanno una fissa dimora
Alla mensa come al ristorante. I senzatetto di KansasCity potranno ordinare alla carta ai camerieri ed essere serviti al tavolo senza usare i classici vassoi “fai-da-te”. La Kansas City Community Kitchen, la mensa dell’Episcopal Community Services (ECS), ha adottato infatti un nuovo stile: il “dining with dignity”, letteralmente “la cena con dignità”. Un modo per trattare con maggiore sensibilità le persone che non hanno una fissa dimora.
La cucina funziona da 30 anni ma è stata riaperta il 5 febbraio dopo una serie di lavori. Nella sua nuova veste, i volontari-camerieri servono i senzatetto tutti i giorni feriali, dalle 11 alle 2. Un cameriere li accoglie all’ingresso, li fa accomodare ai tavoli e presenta un menu creato dallo chef Michael Curry.
Un altro cameriere chiede loro cosa desiderano mangiare e porta i piatti preparati al momento, scelti dal menu. Curry, che è anche il proprietario di un ristorante di Kansas City, ha rivelato di aver vissuto anche lui in povertà. Sa quindi cosa significa dipendere dalle mense per i pasti quotidiani. Per questo, è ancora più felice di poter fare qualcosa per la comunità. Lo chef tiene conto anche delle restrizioni dietetiche legate alle condizioni di salute e al credo religioso degli ospiti, chiedendo ai commensali recensioni e suggerimenti.
La ECS serve pasti caldi cinque giorni alla settimana e ha 22 programmi alimentari in tutta l’area. La posizione del Paseo, in cui si trova la mensa-ristorante non è casuale visto che lì sono presenti i rifugi e visto che in quella zona vi è un gran numero di senzatetto.
“Questo posto rappresenta quello che siamo adesso”, ha detto Beau Heyen, presidente dell’Episcopal Community Services, che gestisce la cucina. “Non solo il cibo è diverso, ma non ci sono più lunghe code e i vassoi. I nostri clienti saranno serviti come se fossero in un ristorante”.
Non più file, vassoio in mano e anonimato dunque. Oggi la Kansas City Community Kitchen è un vero e proprio ristorante dove chi è in difficoltà può andare senza sentirsi a disagio.
“È diverso”, ha detto Brian, che pranza regolarmente lì. “Mi trattano bene, come se non sapessero che sono senza casa.”
Lo scopo è proprio quello…
Francesca Mancuso
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