Cosa succede al tuo corpo se mangi riso scaduto? I segni a cui fare attenzione

Quanto si conserva il riso? Anche oltre la data di scadenza? E cosa succede se mangiamo riso scaduto o avariato?

Arborio, carnaroli, parboiled, rosso, venere… di riso ce n’è per tutti i gusti e per tutte le esigenze e, data la sua incredibile versatilità quando si tratta di cucinare, rimane l’ingrediente base in molte cucine del mondo. Tuttavia, indipendentemente dal tipo che si preferisce, una domanda vale per tutti: per quanto tempo si conserva il riso (crudo o cotto)?

La durata di conservazione del riso varia a seconda del tipo, ma la differenza principale quando si tratta di tempi di conservazione è tra riso bianco e riso integrale. (Leggi anche: Riso bianco Vs. Riso integrale: vantaggi e precauzioni)

Poiché il riso integrale non viene macinato o lucidato, ha un contenuto di olio o grasso più elevato. Pertanto, può diventare rancido più rapidamente del riso bianco. Ma entrambi i tipi di riso sono considerati stabili quando sono asciutti, il che significa che possono essere conservati in sicurezza a temperatura ambiente.

Ecco le durate di conservazione di ciascun tipo di riso:

  • riso bianco: fino a 2 anni
  • riso integrale: 3-6 mesi dalla data di produzione

Tenete presente, inoltre, che la refrigerazione e il congelamento possono prolungare notevolmente la durata di entrambi i prodotti anche se si consiglia di farlo da crudo.

Come sapere se il riso secco è scaduto

Anche gli alimenti a lunga conservazione hanno, ovvio, una data di scadenza. Ciononostante, possono essere consumati in sicurezza dopo tale data se non ci sono segni di deterioramento sulla confezione o del prodotto stesso.

Capire se il riso secco è andato a male è relativamente facile: basta controllare la confezione per segni di deterioramento, inclusi buchi, eventuali insetti, umidità o presenza di acqua, che potrebbero causare anche la formazione di muffe. (Leggi anche: La muffa nel cibo: quando è pericolosa?)

Quando si tratta di riso integrale in particolare, potresti anche cercare un particolare scolorimento dei chicchi, un odore rancido o strano o una consistenza oleosa.

Se desideri prolungare la qualità del tuo riso il più a lungo possibile, assicurati di conservarlo in un luogo asciutto, come la dispensa. Puoi anche conservarlo in un contenitore ermetico dopo averlo aperto. In questo modo lo proteggerai anche da insetti e umidità.

Ricapitolando:

Il riso bianco secco ha una durata fino a 2 anni, mentre il riso integrale si conserva fino a 6 mesi.

I segni di riso scaduto includono:

  • buchi nella confezione
  • insetti
  • umidità
  • muffa

Il riso integrale, invece, può diventare rancido, oleoso o scolorito. (Punteruoli del grano: trucchi e rimedi per debellare questi insetti da pasta, riso e cereali della dispensa)

Quanto dura il riso cotto

Contrariamente al riso secco, la durata di conservazione del riso cotto è praticamente la stessa per tutti i tipi di riso. Una volta cotto, il riso può conservare sapore, consistenza e qualità per 3 o 4 giorni in frigorifero.

Il riso cotto può anche essere congelato per un massimo di 8 mesi. Ma se ne sconsiglia il congelamento in quanto andrebbe a perdere di consistenza e gusto. Si sconsiglia per questo di congelare, ad esmpio, i risotti (Leggi anche: Questi 10 cibi è meglio non congelarli mai (soprattutto patate e riso )

Come sapere se il riso cotto è scaduto

Ci sono un paio di modi per sapere se il tuo riso cotto è andato a male. Come fare per capirlo? Annusalo! Avrà un odore sgradevole o strano. Poi, dai un’occhiata più da vicino alla sua consistenza: invece di avere chicchi ben formati, distinti gli uni dagli altri e soffici, il riso scaduto può diventare viscido o appiccicoso.

Infine, controlla l’eventuale presenza di muffe, che spesso appaiono con macchie verdi, blu o nere.

Leggi anche: Rientro dalle vacanze: attenzione ai cibi scaduti in dispensa

Cosa succede se mangi riso scaduto

Il riso scaduto è per lo più contaminato da funghi o muffe, che producono micotossine che possono causare intossicazione alimentare.

L’assunzione di micotossine è collegata a sintomi che possono essere:

  • vomito
  • nausea
  • dolore addominale
  • convulsioni
  • coma
  • aumento del rischio di cancro
  • sistema immunitario debole

Inoltre, è da tenere presente che, indipendentemente dal fatto che il riso sia scaduto, la manipolazione impropria del riso cotto può aumentare il rischio di intossicazione alimentare da Bacillus cereus, che spesso porta a dolore addominale, diarrea e vomito. Il Bacillus cereus è un batterio che si trova tipicamente nel riso e che può sopravvivere alla cottura. Pertanto, se il riso non viene refrigerato o congelato entro 2 ore dalla cottura, i batteri possono produrre tossine tossiche.

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