Riscopri i Fagioli di Pigna, una varietà preziosa coltivata nella regione ligure. Conosci i metodi tradizionali di coltivazione e scopri come preservare questo raro gioiello della biodiversità italiana prima che sia troppo tardi.
Purtroppo spesso non ce ne rendiamo conto, ma molte delle specie vegetali adatte alla nostra alimentazione sono scomparse negli ultimi decenni a causa dell’abitudine di favorire quelle varietà di cereali, legumi, frutti ed ortaggi più resistenti alle intemperie, più produttive e più facilmente coltivabili.
Ci sono agricoltori che, fortunatamente, si impegnano a preservare alcune di esse dalla scomparsa, dedicando loro le migliori cure possibili, secondo quanto tramandato di generazione in generazione.
Ne sono un esempio i fagioli bianchi di Pigna, Conio e Badalucco, località liguri situate nelle vicinanze del confine francese, in luoghi in cui, se non fosse per l’impegno e la buona volontà di una ventina di coltivatori locali, le tre varietà si sarebbero già estinte. Tra di esse vi sono differenze quasi impercettibili di forma e di grandezza. Tutte amano i terreni piuttosto brulli tipici delle colline liguri. Si tratta di prodotti di cui venire a conoscenza è difficile, a meno che non si sia del luogo.
I fagioli di Pigna rappresentano una delle gemme nascoste dell’enogastronomia ligure, una varietà di fagioli che porta con sé secoli di tradizione e un sapore unico che affascina chiunque abbia la fortuna di assaggiarli. Originari del piccolo borgo di Pigna, situato nell’entroterra della provincia di Imperia, questi fagioli sono un simbolo dell’agricoltura tradizionale e delle tecniche di coltivazione sostenibile che hanno caratterizzato la regione per generazioni.
Caratteristiche dei fagioli di pigna
I fagioli di Pigna sono piuttosto piccoli e di forma tondeggiante. Il loro colore può virare dal beige al rosato. Sono un Presidio Slow Food, tutelati proprio perché la loro coltivazione avviene esclusivamente secondo metodi tradizionali, nella speranza che tale esempio di biodiversità non scompaia con il susseguirsi di generazioni sempre meno attente al valore delle risorse provenienti dal proprio territorio.
La semina dei fagioli avviene tra maggio e giugno, mentre la raccolta si svolge a settembre, momento in cui i fagioli sono lasciati essiccare naturalmente sulle piante prima di essere raccolti a mano. Questa pratica, tramandata di generazione in generazione, garantisce la qualità e la genuinità del prodotto, mantenendo intatte le sue proprietà nutritive e il sapore autentico.
Come si cucinano i fagioli Pigna
Chi li produce ci ha spiegato che i piccoli fagioli devono essere messi a bagno per una notte; dopodiché si devono lasciare sobbollire per trenta minuti, coprendoli con acqua inizialmente fredda, a cui si sarà aggiunta una foglia di alloro. Durante la cottura la loro buccia non si deve rompere ed i fagioli devono ammorbidirsi pur mantenendo una certa consistenza. Il condimento ideale è del semplice olio d’oliva extravergine.
Vi si possono aggiungere anche un pochino d’aceto e del pepe bianco, a seconda dei gusti. Assaggiarli significa riscoprire un sapore perduto e ridare valore ad un alimento considerato povero, ma in realtà unico e ricco delle proprietà benefiche tipiche dei legumi, in grado di apportare con equilibrio sia proteine che carboidrati.
Vengono spesso utilizzati nelle zuppe e nelle minestre, dove la loro consistenza cremosa contribuisce a creare un piatto confortante e nutriente. Sono anche ottimi come contorno, semplicemente lessati e conditi con olio extravergine di oliva, aglio e rosmarino, esaltando così la loro delicatezza.
Un piatto tipico della cucina ligure che vede protagonisti i fagioli di Pigna è la “Zemin”, una zuppa tradizionale a base di fagioli, verdure e, a volte, anche della carne. Questo piatto racchiude in sé tutta la semplicità e la bontà della cucina contadina, dove ogni ingrediente è scelto con cura e valorizzato al massimo.
Quando si è in viaggio, è bene cercare di andare alla scoperta di prodotti locali che altrimenti resterebbero sconosciuti, poiché solitamente reperibili al di fuori della grande distribuzione, in circuiti minori, quasi segreti, che è sempre un piacere riuscire a scoprire, poiché ogni volta si rivelano ricchi di doni preziosi.
I fagioli di Pigna non sono solo un prodotto gastronomico di eccellenza, ma anche un simbolo della cultura e della storia locale. La loro coltivazione rappresenta un esempio di agricoltura sostenibile e di rispetto per l’ambiente, in linea con le tradizioni secolari che hanno permesso a questa varietà di fagioli di arrivare fino ai giorni nostri.
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