Che cosa sarebbe un film senza i pop-corn? Il duo inossidabile si è formato più di un secolo fa, con la nascita quasi in contemporanea delle prime pellicole cinematografiche e di uno degli snack salati più amati. Ma quelli cotti al microonde sono davvero sicuri?
Che cosa sarebbe un film senza i pop-corn? Il duo inossidabile si è formato più di un secolo fa, con la nascita quasi in contemporanea delle prime pellicole cinematografiche e di uno degli snack salati più amati. La produzione dei pop-corn su larga scala si è evoluta nel corso del tempo, giungendo in anni recenti alla realizzazioni di confezioni di pop-corn da cuocere al microonde in pochi minuti. I pop-corn preparati secondo tale modalità sono davvero sicuri?
Trascurando per un attimo il fatto che la preparazione di pop-corn al microonde non garantisca un reale risparmio di tempo – nel caso si miri ad esso – dal momento che la loro preparazione in padella a partire dai chicchi di mais e con l’utilizzo di un semplice filo d’olio risulta altrettanto rapida, appare fondamentale domandarsi quale sia il reale contenuto delle confezioni di pop-corn studiate per la cottura al microonde e se il loro consumo sia da considerarsi salutare.
È sufficiente provare ad approfondire la questione per rendersi conto della possibile presenza di additivi indesiderati all’interno delle confezioni di pop-corn, tra gli ingredienti o nel loro involucro, come purtroppo non di rado avviene nel caso di alcuni alimenti confezionati di produzione industriale.
Il diacetile (“dyacetil” nella denominazione inglese) è stato utilizzato per anni – e lo è ancora – come aromatizzante per conferire l’ “aroma al burro” a pop-corn confezionati destinati alla cottura al microonde e ad altri alimenti, come i biscotti. Il diacetile può essere derivato dalla fermentazione alcolica e può costituire un sottoprodotto della produzione di birre e vini.
A riaccendere i riflettori su tale sostanza è una recente ricerca condotta presso l’Università del Minnesota, pubblicata sulle pagine della rivista scientifica “Chemical Research in Toxicology”, tramite la quale è stato messo in luce come il diacetile presenti una struttura analoga a quelle di altre sostanze considerate responsabili della formazione delle placche cerebrali che conducono all’insorgere del morbo di Alzheimer.
La presenza di diacetile nell’alimento in questione e negli stablimenti in cui ne avviene la produzione ha purtroppo già causato l’insorgere di un ulteriore disturbo, denominato “bronchiolitis obliterans”, dal quale negli Stati Uniti sono stati colpiti sia consumatori abituali di popcorn sia numerosi addetti alla loro produzione. Alcuni stablimenti statunitensi avrebbero dunque deciso di sostituire il diacetile con altri additivi aromatizzanti, sulla cui reale salubrità ci si interrogherebbe tuttora, tanto che la Food and Drug Administration li considererebbe “innocenti fino a prova contraria”.
Un altro problema relativo ai pop-corn destinati alla cottura al microonde appare legato alla loro busta di confezionamento. Alcune confezioni dei suddetti pop-corn sarebbero infatti fabbricate con l’impiego di PFOA, un additivo chimico che è stato correlato all’insorgere del cancro mediante studi effettuati sugli animali. Esso è inoltre stato associato di recente ad una ridotta risposta dei bambini ai vaccini, eventualità che li metterebbe maggiormente a rischio di fronte alle infezioni.
Sebbene tale componente non sia stato ancora dichiarato cancerogeno per l’uomo, la sua presenza sarebbe stata individuata nel sangue del 95% degli americani. Appare dunque come una scelta più che opportuna quella di rinunciare preventivamente al consumo di pop-corn al microonde, ritornando alla loro preparazione tradizionale che è in grado di renderli ancora più gustosi e meno dannosi per la salute.
Marta Albè